Ok, questi concetti in qualche modo li ho assimilati, quello che trovo
strano dell'open source e non completamente innocente, è la rincorsa
(dal mio punto di vista pazzesca) agli standard di sicurezza della rete
nella modalità in cui si è sviluppata in questi ultimi quindici anni.
Tento di spiegarmi meglio: secondo me algoritmi di cifratura,
protocolli https, firme digitali, autenticazioni criptate e chi più ne
ha più ne metta, sono tutte tecnologie al servizio quasi esclusivo delle
transazioni finanziarie o dei segreti militari, trovo strano che un
mondo di volontari spenda tante energie per adeguarsi a questi standard
di cui non dovrebbe fregar niente a nessuno che non abbia niente da
nascondere a nessuno. Perché Canonical, tanto per fare un esempio,
dovrebbe regalare aggiornamenti continui al suo sistema operativo senza
guadagnarci niente? Perché ci sono dei volontari che lavorano gratis a
realizzare una suite come openOffice che, a mio modo di vedere non ha
niente da invidiare a Microsoft Office? Chi è dotato di tante competenze
da essere in grado di sviluppare un CAD come FreeCAD e può renderlo
disponibile gratuitamente a tutto il pianeta? Vi ripeto, sono ignorante
come una capra in materia ma cerco di capirci qualcosa.
In fondo è come scrivere un libro, daccordo la cultura dovrebbe essere
disponibile gratuitamente a tutti ma non la può mica pagare uno solo (o
pochi), non vi pare?
Il 24/07/22 12:57, valerio ha scritto:
Il 24/07/22 12:05, Luca Alzetta ha scritto:
Salve, potresti inviarci la tua risposta, i dettagli filosofici
dell'open source non mi sono mai stati chiari e tecnologicamente
parlando sono una capra. Però a pelle il mondo LINUX mi stà
simpatico, quello che detesto è l'informatizzazione di massa.
l'articolo non è on-line...
la mia risposta (molto semplice e poco esauriente, di getto con un po'
di rabbia):
"Linux è un sistema operativo definito "open source".
un sistema operativo è un insieme di programmi che permettono
all'essere umano di interagire con una macchina, la differenza fra
opensource e proprietario è data fondamentalmente dalla possibilità di
vedere quello che il sistema fa ed eventualmente modificarlo. Linux è
gratis, non devi pagare nessun diritto a nessuno per poterlo
utilizzare puoi completamente cambiarlo a tuo piacimento. I sistemi
proprietari non permettono alcuna modifica né alcuna comprensione di
quello che succede, molti hanno dei comandi nascosti (backdoors) come
porte di servizio accessibili anche in linea, attraverso cui i
proprietari possono vedere, cambiare quello che succede sulla tua
macchina (smartphone, desktop o laptop).
Edouard Jourdain dice che Linux ha dei proprietari, ma a me non
risulta, nessuno deve pagare dei diritti per usare il sistema
operativo. Penso che non sappia cosa sia un sistema operativo
opensource, che a me sembra proprio un buon esempio di bene comune.
Esistono delle Communities appunto che si occupano di gestire i
possibili difetti del sistema e provvedono a correggerli. Gli
utilizzatori solitamente e compatibilmente alla loro capacità
contribuiscono a migliorarlo.
...
valerio
Il 24/07/22 11:15, valerio ha scritto:
buongiorno a tutti,
su una nuova rivista è apparso un articolo sui "beni comuni" di
Edouard Jourdain che cita:
"Il cooperativismo di piattaforma mira così a restituire agli
utilizzatori la gestione di quest'ultima e lo fa attraverso una
linea improntata all'autogestione cara alla tradizione libertaria.
Una delle sfide di queste piattaforme è quella di mantenere tale
tipo di modello in un ambiente economico ostile, come testimonia
l'esperienza di Linux - sistema operativo nato dall'incontro del
modo di operare Hacker e i principi del software libero - ormai
diventato per il 90% di proprietà di imprese capitaliste."
Ho scritto ad uno dei responsabili della rivista una sintesi
dell'opensource e le differenze con i sistemi proprietari, finendo
con l'affermare che l'autore dell'articolo, secondo me, non sa
niente di cosa sia l'opensource.
qualcuno ha dei commenti da fare?
valerio