On 13/01/2014 18:24, Maurizio Napolitano wrote:

Se non vanno bene ha due strade:
li migliora e contribuisce cosi' a OSM, oppure se ne cerca altri migliori.

Altrimenti è troppo facile.
Mettere in linea un navigatore GPS con mappe di OSM e se poi la gente si
perde o ha dei danni, dire che la responsabilita' e' di chi ha messo
quei dati liberamente scaricabili. Oppure addirittura non è di nessuno.

Mi ricordi questa storia della tipa che, seguendo il navigatore a piedi
di google maps, ha attraversato l'autostrada ed ha fatto causa a google
http://news.wintricks.it/web/atipiche/31866/donna-investita-fa-causa-google-maps/



Appunto.
Immagine che google risponda che non è colpa sua perche' i dati li ha presi da OSM e quindi il vero colpevole è OSM.
:)

Il punto è:
I dati di OSM vanno bene per certe cose, meno bene per altre.
Lo stesso con i dovuti distinguo succede per i dati delle PA.

I dati vengono sempre progettati e realizzati pensando a un loro impiego.
Non sempre i dati vanno bene per qualsiasi cosa si possa pensare di usarli.

Qui vi è un anello molto debole.
Perche' se questi dati vengono messi in linea e poiche' vi è una licenza libera che permette a chiunque di usarli come meglio crede e in qualsiasi conteto eso ritenga di poterli usare. Il rischio è che vengano impiegati in modo scorretto (non nel senso di illegale, ma nel senso di sbagliato) . Intendendo con "uso scorretto" anche un uso per i quali non sono abbastanza aggiornati o abbastanza precisi e dettagliati.

Questo aspetto non puo' essere ignorato.
Non si puo' demandare questa conoscenza all'utilizzatore finale (citazione), cioe' a colui che acquista la App.
Costui non è tenuto a essere un tecnico.

Se si vende un aggeggio per navigare e ci scrivi sopra un avviso
"I dati sono presi da OSM e proposti come tali e quali."
Non puoi pretendere che 'utente finale sia esperto e capisca cosa intendi con tale frase.

O si puo' pretenderlo ?

Questo un punto delicato.

Perche' ammette implicitamente un principio di de-responsabilizzazione.

Poi, è vero che si parla di una app che costa pochi centesimi.
E non vorrei discutere di questo caso specifico, ma è un ottimo caso di studio per capire se va bene cosi' oppure se forse la deriva che potrebbe venirne potrebbe essere nefasta.

MI piacerebbe capire quale sia la posizione piu' corretta.

Infatti:
Da una parte si invoca la messa a disposizione dei dati.
E ammettiamo per ipotesi che vada bene.
Poi si chiede di poterne fare l'uso che si vuole senza nessuna forma limitativa.
E ammettiamo per ipotesi che pure questo vada bene.
Poi infine si arriva all'impiego di tali dati.
Ma se a questo punto, un uso difforme e distorto provoca dei problemi , è lecito che si ipotizzi una sorta di de-responsabilizzazione perche' i dati sono stati presi su internet da un altro soggetto ?
Soggetto che in questo caso è OSM, ma poteva essere una PA.
Financo a ipotizzarne (come caso limite) addirittura una colpa ancorche' indiretta. Resposnabile perche' ha messo in rete scaricabili dati non adeguati all'impiego che altri hanno , in completa autonomia, deciso di farne.

Io penserei di no,
ma va tenuto anche presente che uno delle frasi tipiche è "dove vi è un danno, vi è un colpevole".

E allora se non fosse chi mette il dato in rete, il co,pevole, chi altro sarebbe se non chi lo propone nella sua App.
NOn sara' mica che il copevole è colui che acquista la App ?

:)

Andrea.

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