E infatti io avrei usato ST_SnapToGrid, però se poi vado a chiedere la geometria del poligono dopo lo snap mi tornano fuori le 17 cifre. Sbaglio io qualcosa o capisco male il funzionamento di ST_SnapToGrid?

On 16/01/2014 09:22, Andrea Peri wrote:
Aggiungo un dettaglio che forse non è trascurabile.

A parte la specifica utente:
snappare su griglia prefissata.

Se l'obiettivo vero è riprodurre la griglia del noto software commerciale.
Occorre stare molto attenti. Perche' la griglia cambia in base al box di imiego definito per il dataset.
E il processo è irreversibile.
Ovvero lo snap che egli effettua non è dinamico ma statico al momento del caricamento.
Dopodiche' resta quello.
Se poi si sposta l'archivio su altra piattaforma lo snap puo' ulteriormente cambiare. Se poi si passa su uno shapefile, lo snap cambia ulteriormente perche' a quel punto interviene la griglia dell' FP64
E cosi' via.
Per cui non è facile stabilire la griglia esatta da usare.
Occorrerebbe tracciare tutti i passaggi pregressi.

Evito di partire con il solito pistolotto alla luna che sarebbe utile che queste cose venissero riportate nel lineage di una eventuale scheda di metadato , perche' serve proprio a profilare questo genere di situazioni. La specifica nazionale prevede altre metodiche che non incoraggiano questo tipo di informazione e quindi lascio perdere pure io.


A.



Il giorno 16 gennaio 2014 09:03, Andrea Peri <aperi2...@gmail.com <mailto:aperi2...@gmail.com>> ha scritto:

    Se la griglia è regolare.
    Prendi spatialite, con esso ti fai generare un dataset che è una
    griglia rettangolare che parte da una coordinata che gli dici te e
    che ha un delta pari all'incremento.
    Poi carichi tale dataset su qgis e forzi lo snap di tutti gli
    altri dataset su di esso.

    Oppure altra opzione:
    sempre in spatialite:

    carici hi il dtaaset che devi portare su tale griglie e poi lanci:

    update tabella set geometry = ST_SnapToGrid(.....)

    dove li' dentro ci scrivi punto di partenza e delta.

    Dovrebbe funzionare.

    Io ho usato una strategia simile per troncare (brutta parola, ma è
    per tagliare corto) i dati del nostro DBT ristrutturato su due
    cifre decimali.

    A.



    Il giorno 16 gennaio 2014 08:52, Giuseppe Patti <gp...@tiscali.it
    <mailto:gp...@tiscali.it>> ha scritto:

        Mettiamola così allora: un cliente vi commissiona un dataset
        vettoriale in cui i vertici delle geometrie devono essere
        precisamente posizionati su una griglia a spaziatura omogenea
        XY pari a 1e^-7, eventuali cifre dopo la settima decimale
        devono essere al limite pari a zero, eventuali geometrie che
        in seguito ad operazioni di processing dovessero risultare con
        coordinate differenti devono essere ricondotte al caso precedente.

        Come risolveremmo il problema con strumenti GFoss?



            ---------- Messaggio inoltrato ----------
            From: "G. Allegri" <gioha...@gmail.com
            <mailto:gioha...@gmail.com>>
            To: Andrea Peri <aperi2...@gmail.com
            <mailto:aperi2...@gmail.com>>
            Cc: gfoss <gfoss@lists.gfoss.it <mailto:gfoss@lists.gfoss.it>>
            Date: Wed, 15 Jan 2014 20:06:25 +0100
            Subject: Re: [Gfoss] Risoluzione spaziale dataset

            Il problema degli arrotondamenti investe qualsiasi
            problema geometrico computazionale. Ci sono librerie come
            le CGAL in grado di lavorare con precisione arbitraria, ma
            la maggior parte dei software implementa le proprie
            strategie per gestire i problemi del floating point. Non
            so se la "portabilità della precisione" sia un problema
            risolvibile, certamente i software che sfruttano librerie
            geometriche comuni (vedi GEOS) possono sfruttarne la
            trasparenza per gestire la cosa, ad es. tramite il
            Precision Model (usato ad es. dallo SnapToGrid di PostGIS).

            Mi sembra comunque che le questioni sono due:

            1) come viene rappresentata una coordinata nel formato
            dati scelto

            2) come viene gestita dal software

            Il primo credo non sia un problema, visti i tanti mezzi
            che ci sono (dallo shapefile a PostGIS, ecc.) . Il
            secondo... bhè, finché un sw è chiuso c'è poco da discutere.

            giovanni

            Il 15/gen/2014 19:34 "aperi2007" <aperi2...@gmail.com
            <mailto:aperi2...@gmail.com>> ha scritto:

                Diciamo che tra parecch softwares si spostano in
                maniera trasparente.

                Un discorso a parte è il noto software commerciale ,
                il quale

                UNICO AL MONDO adotta una riclassificazione in
                "quanti" della coordinata.

                Poiche' lui adotta un meccanismo che non trova
                riscontro in nessun altro software.
                Difficile che con altri software si riesca a
                riprodurre la sua coordinata.
                Oltre tutto , se prendi due PC con il medesimo
                software commerciale, non è assolutamente detto che
                quando sposti da uno all'altro la coordinata ti rimane
                invariata.
                Dipende da quali altri dataset sono caricati nel
                medesimo DB di partenza o di destinazione.

                A.


                On 15/01/2014 18:29, Giuseppe Patti wrote:
                Sono d'accordo, ma questo è un altro aspetto del
                problema. Rimane il nocciolo: se io devo spostare
                degli shape da un sw ad un altro, è possibile
                garantire la consistenza delle coordinate? Non penso
                sia un problema peregrino, ho trovato discussioni
                analoghe con soluzioni "esoteriche" anche qui:

                
http://gis.stackexchange.com/questions/68636/spatial-precision-for-editing-in-multiple-gis-clients

                
http://gis.stackexchange.com/questions/76939/qgis-polygon-precision


                Il giorno 15 gennaio 2014 18:01, Andrea Peri
                <aperi2...@gmail.com <mailto:aperi2...@gmail.com>> ha
                scritto:

                    Il noto software commerciale permette di
                    impostare la XY resolution , ma all'aumentare
                    della resolution diminuisce la BBOX ammessa.
                    E viceversa.

                    Per cui ti crea un bel problema anche lui.
                    Perche' ovviamente o ammetti una resolution
                    veramente bassa (leggi scarsa) oppure non riesci
                    a spostare il dataset su basi dati di lvello
                    nazionale anziche' locale.




                    Il giorno 15 gennaio 2014 17:44, Giuseppe Patti
                    <gp...@tiscali.it <mailto:gp...@tiscali.it>> ha
                    scritto:

                        Ciao. Vorrei approfondire con voi la
                        questione della risoluzione spaziale di dati
                        vettoriali nella quale sono incappato.
                        In particolare mi riferisco alla precisione
                        delle coordinate ad es. di uno shape, che
                        continuano a variare passando da un software
                        all'altro. In quale modo, anche appoggiandosi
                        ad un DB, sarebbe possibile essere sicuri di
                        avere coordinate di precisione nota e
                        costante settando il numero di cifre decimali
                        alle quali arrotondare? Ad esempio un noto sw
                        commerciale fa impostare i valori di
                        XY_resolution e XY_tolerance creando un file
                        geodatabase, sarebbe interessante capire se
                        esiste la possibilità di raggiungere lo
                        stesso risultato anche con GFOSS.

                        Saluti

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