Caro Marco, prima di tutto scusa per il ritardo, ma aihmè sono uno dei
pochi che ancora
non hanno un pc.....e ogni volta devo andare a scrocco! Le considerazioni che fai mi interessano parecchio, anche se penso che per certi aspetti tu abbia frainteso quello che volevo dire: Lascia che inizi da una nota "personale": <<La prima parte del tuo messaggio, quella in cui esprimi i tuoi dubbi a proposito della struttura "4 livelli +1", e a proposito dell'emettere giudizi morali, mi ricorda appunto i molti commenti dei tanti "ZAMMisti":...>> E' curioso, perché personalmente mi sono sentito sempre un "LILista"...anzi, ti confesso che proprio il brano che citi poco prima - <<ubriacarsi...>>-è uno di quelli che più mi sono rimasti impressi del libro, sin dalla prima volta che l'ho letto...mi paice pensare che se ho deciso di studiare filosofia all'università il merito - o la colpa...- è in parte anche di questa intuizione pirsighiana.Pensa solo che secondo me uno degli errori più grossi che commettiamo oggi è quello di illuderci di poter fare a meno di parlare di metafisica ( anche se forse uso questa parola in modo un pò diverso da Pirsig ). Anch'io sono sempre stato convinto che chi assume una posizione "ZAMMista" non fa che nascondere il nocciolo del problema, perché è chiaro che anche chi afferma che "la Qualità non può essere definita" lo fa all'interno di una configurazione statica intellettuale- a suo modo anche lo ZAMMista fonda una metafisica quando afferma che la qualità non può essere definita. Quando sottolineavo la natura statica-intellettuale della moq, quindi, non
intendevo criticarla, proprio perché costruire metafisiche è un vizio senza il
quale l'uomo non potrebbe letteralmente sopravvivere. Si trattava piuttosto di
un chiarimento che facevo a me stesso, dato che in passato ero cascato
nell'errore di considerarla come una cornice in qualche modo esterna( e
alternativa ) alle configurazioni intellettuali - e in effetti a quei tempi
forse ero veramente uno ZAMMista.... .
Sono perfettamente d'accordo con te, quindi, quando dici che la moq
condivide con la som certi aspetti, ma non per questo non rappresenta insieme un
"passo avanti" rispetto ad essa. Ma penso anche che a criticare troppo
rigidamente gli ZAMMisti si rischi poi di buttare via i panni con l'acqua
sporca. Il pericolo cioè è di commettere l'errore opposto rispetto a loro:
reificare di nuovo l'intelletto - anche se a un livello diverso da quello
"sommista" -, illudendoci che una configurazione statica di valori
intellettuali ( una metafisica; una definizione della qualità ) possa
davvero abbracciare la totalità del reale.
E' proprio nell'aver eliminato questo colossale ornitorinco - senza per
questo scadere in una qualche forma di irrazionalismo -che secondo me sta il
vero passo avanti della moq rispetto alla som ( prorpio per qesto non
concordodel tutto con te quando affermi che gli schemi sono il modo in cui la
realtà è manifesta. secondo me sono il mod in cui si manifesta la
relazione tra quello schema che chiamiamo "io" e la "realtà"....o qualcosa
del genere..).
Insomma, la metafisica è sì un vizio necessario, ma non bisogna scordarsi
che resta pur sempre un vizio ( almeno dal "punto di vista" della Qualità
dinamica.."..la qualità dinamica si pone su tutt'altro piano...è di un ordine
morale più alto rispetto alla verità scentifica[e metafisica]" ).
Una cosa che mi ha sempre dato da pensare, e che Pirsig mette bene in
evidenza, è che gli ZAMMisti, in quanto "portavoce" dei mistici(e loro
malgrado...in effetti penso che un mistico se ne freghi altamente di tutto
ciò...) non sono gli unici a scagliarsi contro la metafisica: di
fianco a loro si trovano, anche se per ragioni opposte, quelli
che Pirsig chiama gli "scienziati", secondo cui la metafisica è
semplicemente un qualcosa di superfluo, giacché la conoscenza della realtà,
grazie al progresso raggiunto dall'uomo, è diventata ormai una questione di
tecnica. Come nel caso degli ZAMMisti, anche QUI mi sembra che
l'obiezione migliore da sollevare è che, in realtà, anche questi individui
parlano all'interno di una "metafisica", solo che non se ne accorgono( o fanno
finta di non accorgersene...).
Sia gli uni che gli altri commettono a parer mio un errore che ricorda
molto da vicino il (per noi) famoso "conflitto di interessi" -...molto moqista
come concetto, non trovi? ; ) -....prendiamo ad esempio Berlusconi: è
proprietario di una serie sterminata di mass media, e al contempo detiene il
potere di stabilire le regole che muovono l'editoria in italia. Oppure: è
coinvolto a vario titolo in svariati processi per reati di tipo fiscale, e al
contempo ha il potere di stabilire cosa, in campo finanziario, è da considerarsi
reato o meno come reato....In poche parole: è allo stasso tempo giudice e
giudicato, e questo agli occhi di molti risulta parecchio
sospetto.
Ora, il problema è che anche chi fa metafisica si trova esattamente
in questa condizione, e a differenza di un Berlusconi non ha modo di tirarsene
fuori. Come accade ogni volta che abbiamo a che fare con il
concetto di totalità - anzi, proprio in virtù di questo
-, anche quando ci mettiamo a fare dei discorsi sulla natura della realtà
dobbiamo sempre essere consapevoli che questi discorsi non sono in nessun senso
il frutto di un punto di vista esterno: l' "io" che li esprime, i criteri che
adopera al loro interno per classificare, definire, ordinare, tutto questo fa
parte di quella stessa realtà che si sta cercando di conoscere. Dobbiamo
ammettere, per dirla con un tizio che si chiama Gregory Bateson, che i discorsi
sulla realtà non sono la realtà, ma ne fanno parte. E tutto
ciò è molto frustrante per chi era partito con l'intenzione di trovare
l'essenza, la verità ultima sulla realtà ( e anche uno ZAMMista a modo suo
rientra tra questi ), perchè una conseguenza importante di questo "conflitto di
interessi" è che per mettere su una metafisica non possiamo attingere a nessun
principio universale che ci permetta di dire, senza possibilità di replica,
"questa è la realtà", o "questa è la vera moralità"( la vuoi sapere una cosa
veramente spassosa? Quaste cosa le ha dette per primo tale Ludwig Wittgenstein,
che era considerato fino ad allora il campione dei "positivisti
logici"......penso che anche a lui sarebbe piaciuta la parabola dell'indiano
Zuni...).
Ecco cos'è che accomuna ZAMMisti e "scienziati": entrambi sbattono il naso
contro un problema capitale, ed entrambi forniscono una falsa soluzione, ovvero
se la prendono con la metafisica illudendosi di poterne fare a meno. I primi
vedono in essa un vizio da estirpare, gli altri un paradosso
da sciogliere in tutti i modi ( da trasformare in qualcosa di ortodosso
), lo stesso paradosso che abita in domande come "Lila ha qualità?", o "E'
morale dare giudizi morali?".
Paradosso...ecco un altra bella parola...parente stretta di
"ornitorinco"...poco sopra ho detto che la profonda originalità della
moq sta proprio nell' aver eliminato questo ornitorinco senza scadere
nell'irrazionalismo da quattro soldi. Adesso dovrei aggiungere: senza nemmeno
rifugiarsi di nuovo in qualche forma di razionalismo.
Una delle cose che mi ha sempre affascinato di Lila è la corispondenza
profonda tra Lila, la donnina un pò psicotica che Fedro si porta a letto, e
quell'altra lila, che Pirsig ha trasformato in metafisica.
Entrambe ci vengono presentate come un momento di passaggio, un
tentativo della vita di evolvere verso forme di qualità più elevata ( più
dinamica): per una è la follia il segno di questo mutamento, per l'altra, la
moq, secondo me questo segno è costituito proprio dal suo carattere
intimamente paradossale.
Provo a spiegarmi meglio....vedi se sei d'accordo con me sulle premesse di
fondo che caratterizzano una moq:
1) la moq è una metafisica;
2) secondo la moq la realtà è qualità;
3) secondo la moq la qualità viene prima, anzi rende possibile
l'"esistenza" dei soggetti e degli oggetti;
4) secondo la
moq "soggetti" ed "oggetti" esistono come prodotti di configurazioni statiche di
valore di tipo intellettuale;
5) secondo la moq la Verità è lo scopo ultimo delle configurazioni
intellettuali ( il fatto che questi siano nati per conservare la società non
cambia le cose: per l'intelletto la verità è più importante della coesione
sociale );
6) secondo la moq una metafisica è una configuarzione statica di valore di
tipo intelettuale;
7) secondo la
moq nessuna metafisica potrà mai dire l'ultima parola sulla natura
della realtà, e questo perché l'intelletto è una porzione di quella stessa
realtà.
QUI sta il bello della moq: essa ci mostra come ogni
paradosso sia destinato a rimaner tale fintantoché quello che cerchiamo è la
Verità, o l'Assoluto o il Principio Primo o come diavolo lo vogliamo chiamare.
Ci mostra come il problema non stia nel paradosso in sé, ma nel punto di
vista da cui lo guardiamo. Ma ci mostra anche che, se cambiamo punto di
vista ( l'ipotetico punto di vista prorio della qualità dinamica ), ciò che
vedremo non sarà qualcosa di "ortodosso", cioè di pienamente comprensibile a
livello intellettuale.
Il fatto che la moq risolva molti dei parodossi prodotti dalla som ( in
questo caso, sì, in maniera "ortodossa") non significa che essa faccia lo stesso
con i paradossi prorpi della metafisica in quanto tale. E non per una sua
presunta debolezza: questo genere di paradossi nella moq piuttosto che essere
soppressi divengono invece un punto di forza, il segno manifesto che siamo
divenatati un pò più sensibili alla qualità dinamica, pur restando sempre entro
l'angusto recinto dell'intelletto (oltre il quale, per ora, resta sempre
l'enigmatico silenzio dei mistici ).
E QUI torniamo finalmente al discorso sulla famigerata gerarchia
evoluzionistica: il problema, spero adesso sia un pò più chiaro, non sta per me
nell'aver proposto questa prospettiva in sé, ma nelle diverse
letture a cui essa rimane aperta. Le difficoltà nascono se vediamo in questa
disamina un tentativo di ri-fondare una morale centrata sul giudizio, più "vera"
magari di quella tradizionale, perché in questo caso si finisce inevitabilmente
per rimettere l'intelletto al posto che ormai spetta di diritto alla qualità
dinamica ( ovvero, si finisce per tentare di nuovo di nascondere la
paradossalità di un intelletto che si confronta col "tutto"). A parer mio non
bisigna mai scordare che la qualità dinamica non è solo lo scopo
ultimo dell'evoluzione: essa sta anche all'inizio, e nel bel mezzo
dell'evoluzione, in quello spazio vuoto che separa un livello dall'altro, come
giustamente dici anche tu. E la distanza che la separa dall'intelletto, in
questo senso, non è minore di quella che la separa dal biologico o dal sociale:
la qualità dinamica esiste su un piano diverso da queste configurazioni. Non è
una tappa dell'evoluzione, è il motore che la alimenta.
E' per questo che non condivido la tua posizione riguardo a questa parte
della moq: ti seguo finché mi dici che, se la realtà è un ordine morale,
esistono soltanto conflitti di moralità, e non "cose immorali" o "morali". Ma io
mi fermo QUI: al massimo posso aggiungere che, nel conflitto che interessa
il germe e il dottore, dal punto di vista intellettuale il dottore è
più morale rispetto al germe ( dal punto di vista biologico, ad esempio, la cosa
si fa molto meno evidente...sicuramente non me la sento di affermare che il
dottore è più morale in assoluto). Ma se potessi parlare da un
punto di vista dinamico, direi sicuramente che ciò che mi interessa non sono
tanto il germe o il dottore, ma la relazione
qualitativa che viene prima di entrambi, e di me che ne parlo,che
anzi fa sì che possano esistere un germe ed un dottore ed un
"me".
E per lo stesso motivo non riesco a condividere la sicurezza con cui
rispondi con un bel sì alla mia "provocatoria" domanda: non posso fare a meno di
vedere un bel conflitto di interessi all'opera in posizioni come quella che
proponi tu....
Il problema è che se si vuol fare metafisica ( e noi stiamo facendo
metafisica quando discutiamo i queste cose ) dobbiamo resistere alla tentazione
di rispondere a questo genere di domande con un beffardo "mezzo
sorriso alla Buddha"...per cui ti propongo questa riflessione: e se
rispondessimo invece con un bel "no"? Certo, al posto del conflitto di interessi
troveremmo un gran bel paradosso: io giudico meno morale dare giudizi morali
rispetto al non darli. Ma davvero dobbiamo avere più paura dei paradossi che dei
conflitti di interesse? Non può essere che anche in questo caso la paradossalità
di questa affermazione sia un problema tutto intellettuale?
.....Nel primo messaggio che ho inviato ti dicevo che secondo me la moq può
gettare nuova luce su quel gran ornitorincone conosciuto come nichilismo...vedi,
secondo me il problema è che tutto quello che ho detto finora sui rischi che si
corrono a parlare della realtà valgono esatamente anche nel caso in cui
l'oggetto del nostro discorso sia il "nulla"( perché il nichilismo deve per
forza aver a che fare in qualche modo con il nulla)...purtroppo adesso non ho
sott'occhio la definzione che avevi trovato del nichilismo, ma ricordo bene il
gran coacervo di ornitorinchi che ne veniva fuori: nichilista è colui che non
crede in nulla...com'è possibile "credere in nulla"? In che senso possiamo dire
che esiste un "qualcosa" che possiamo definire come "nulla"? sono tutte domande
queste a cui non si può dare una risposta razionale che non cada nella
tautologia ( il nulla "non è") o nel paradosso ( il nulla è )...vedi anche tu la
somiglianza con quello di cui abbiamo parlato finora?
Non la tiro troppo per le lunghe...senti qua: Lila, pag. 493: "Dal punto di
vista statico la fuga verso la qualità dinamica assomiglia a un esperienza di
morte. E' muovere da qualcosa che cè a qualcosa che non cè, al nulla."
BAM!!! Il nulla è la qualità dinamica vista dall'intelletto....la realtà è
una specie di nulla! Ecco un altro bel paradosso di cui mi pare che la moq
faccia tesoro...che ne pensi? Di certo l'immagine del nichilista cinico,
pessimista e disfattista che regna nella nostra cultura ne uscirebbe abbastanza
trasformata, non trovi ?( tra l'altro sono sempre stato convinto che il
pesimista e il disfattista non siano meno nichilisti dell'ottimista e del
progressista ) In questo senso non acquista un valore più profondo
anche la domanda "è morale dare giudizi morali"?
Bon, ti lascio con questi dubbi amletici- anche perché sono 5 ore che
sto davanti a questo pc e non ne posso proprio più!
Ti saluto, sperando che la tua risposta non si faccia attendere
quanto la mia....
Nicola.
P.S. al tuo P.S.: "Bella. Peccato che...". Giusto, ma perché il silenzio
dei mistici lo dovremmo prendere già come una risposta!
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