Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-20 Per discussione Leandro Noferini
Dario Salerno terribilywr...@gmail.com writes:

 Quindi se compio un azione fraudolenta dalla rete provinciawifi
 rimango inpunito?

Che discorso è questo?

Se un reato viene compiuto questi deve essere perseguito
indipendentemente dal mezzo con il quale viene compiuto.

Se compi un reato usando la rete wifi provinciale è come se tu lo
compissi la rete stradale provinciale.

 Il decreto del fare h abolito l'autenticazione ma non la tracciabilità
 dell'utente, quindi siamo davanti ad un paradosso(?).

Non ci vedo nessun paradosso: nessuno ti chiede di renderti tracciabile
per usare la rete stradale di cui sopra.

Il paradosso era presente in precedenza quando veniva richiesta
un'identificazione preventiva di tutti.

 Gli operatori continueranno a fornire i servizi gratuiti e non previa
 autenticazione.

 Quando arriverà la richiesta da parte del magistrato che chiederà l'
 identità dell'utente dietro l'ip a.b.c.d, il gestore della rete come
 fará a rispondere al pm?

Che è compito del pm stesso procurarsi le evidenze di reato, come
succede per tutto il resto del mondo.


[...]

-- 
Ciao
leandro
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Noi di Es Toch narriamo un breve mito: all'inizio il Creatore disse
un'immensa bugia. Perché non c'era proprio nulla, ma il Creatore parlò
dicendo: Esiste. Ed ecco, affinché la menzogna di Dio potesse essere
la verità di Dio, l'universo cominciò subito a esistere...



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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-20 Per discussione Davide Guerri
 Che è compito del pm stesso procurarsi le evidenze di reato, come
 succede per tutto il resto del mondo.

Questa non l'avevo letta.

Per esperienza personale in Italia (non so altrove) il pm incarica un organo di 
polizia (tipicamente la postale) che a sua volta va dal proprietario dell'unica 
evidenza (l'ip sorgente) a chiedere chi è l'utente.

Grazie al decreto del fare adesso l'isp dovrebbe poter dire che non lo sa ma 
dovrebbe comunque dovrebbe avere i tracciati per aiutare le indagini 
(paradosso: tracciato di chi/che??).
Allora l'isp previdente dovrebbe avere una liberatoria firmata dalla PA 
appaltatrice che lo solleva dal preoccuparsi di questo: l'utente è la PA.

Cosa succederà è da vedere. 
La polizia potrebbe andare dalla PA (ma ne dubito) e chiedere chi fosse 
l'utente. La PA potrebbe rispondere che non lo sa perché non deve tracciare in 
quanto non ISP.

Ancora più assurdo che se non parliamo di WiFi rimane tutto come prima.

D.





D.
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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-20 Per discussione Leandro Noferini
Davide Guerri davide.gue...@gmail.com writes:

 Se commetti un reato (strada provinciale o meno) cercheranno di
 identificarti. Lo faranno con indizi riguardanti la tua
 identità... Non so, colore dei capelli o della pelle, età, sesso...
 Hai una fisicità che ti identifica, cosa che non avviene sulla rete.

Tutto ciò può capitare come anche no: è estremamente probabile che in
caso di compimento di reato tutti i dati che indichi non siano
disponibili e quindi rimane sempre compito della magistratura trovarne.

E quindi?

E quindi circa il 70% dei reati compiuti in Italia restano impuniti,
digitali o meno che siano.

Questo però non comporta, insisto, l'identificazione obbligatoria degli
utenti della rete stradale provinciale, per continuare ad usare il
parallelo di prima.

[...]

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leandro
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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-20 Per discussione Leandro Noferini
Davide Guerri davide.gue...@gmail.com writes:

 Che è compito del pm stesso procurarsi le evidenze di reato, come
 succede per tutto il resto del mondo.

 Questa non l'avevo letta.

 Per esperienza personale in Italia (non so altrove) il pm incarica un
 organo di polizia (tipicamente la postale) che a sua volta va dal
 proprietario dell'unica evidenza (l'ip sorgente) a chiedere chi è
 l'utente.

Se l'unica evidenza è l'ip e quello non c'è o non è significativo si
rientrerà nel 70% dei reati che restano impuniti di cui al messaggio
precedente.

Nella mia esperienza (una cosa come dieci anni di amministratore di
remailer anonimizzanti) la polizia chiede l'ip e se questo non c'è
comincia a fare il proprio mestiere, interrogare, perquisire, pedinare,
intercettare o quel che è.

- Mi sono entrati dentro e mi hanno rubato l'incasso

- Per cominciare le indagini mi deve dire nome, cognome e indirizzo del
  rapinatore

- E se lo sapevo ero qui a lamentarmi!


[...]

-- 
Ciao
leandro
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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-20 Per discussione Dario Salerno
Il 18/09/2013 12:41, Davide Guerri ha scritto:
 Il Codice delle Comunicazioni vieta esplicitamente ad una PA la fornitura o 
 la gestione di servizio di connettività pubblica (Art.6 del Codice delle 
 Comunicazioni (**)).

Ciao,

Un mio collega ha trovato l'estratto di un questito sull'art.6 del
Codice delle comunicazioni che tratta l'argomento ProvinciaWiFi e reti
similari (Contenuto lungo):


Domanda: Nella locuzione “altri soggetti pubblici” di cui al comma 1,
dell’articolo 34 del Tuel (soggetti che possono partecipare ad accordi
di programma) può rientrare una società per azioni a totale
partecipazione di Comuni?


Risposta: La questione sollevata nel quesito è piuttosto complessa. Il
“pacchetto Bersani” sulle liberalizzazioni, approvato con il Dl 223/2006
e definitivamente convertito dalla legge 248/2006 contiene una
disposizione che all’articolo 13 ha come finalità quella di impedire,
senza lasciare spazio a manovre elusive, che i soggetti, tramite i quali
la pubblica amministrazione autoproduce beni e servizi, possano operare
nel mercato e competere con i soggetti privati. In sintesi, il decreto
legge Bersani si prefigge di evitare che i flussi finanziari pubblici
possano avvantaggiare alcuni soggetti economici e alterare,
conseguentemente, la concorrenza. Tale norma prevede che le società, a
capitale interamente pubblico o misto, costituite o partecipate dalle
amministrazioni pubbliche regionali e locali per la produzione di beni e
servizi strumentali all’attività di tali enti in funzione della loro
attività, con esclusione dei servizi pubblici locali, nonché, nei casi
consentiti dalla legge, per lo svolgimento esternalizzato di funzioni
amministrative di loro competenza: – debbano operare esclusivamente con
gli enti costituenti e affidanti; – non possano svolgere prestazioni a
favore di altri soggetti pubblici o privati, né in affidamento diretto
né con gara; – non possano partecipare ad altre società o enti. Il
Codice degli Appalti di cui al Dlgs 163/2006, all’articolo 3, afferma
che l’organismo di diritto pubblico è qualsiasi organismo, anche in
forma societaria: a) istituito per soddisfare specificatamente esigenze
di interesse generale, aventi carattere non industriale o commerciale;
b) dotato di personalità giuridica; c) la cui attività sia finanziata in
modo maggioritario dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da
altri organismi di diritto pubblico oppure la cui gestione sia soggetta
al controllo di questi ultimi oppure il cui organo di amministrazione,
di direzione o di vigilanza sia costituito da membri dei quali più della
metà è designata dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da
altri organismi di diritto pubblico. Le circolari n. 37/E dell’8 marzo
2007 e la 129/E, dell’agenzia delle Entrate affermano che la definizione
di organismi di diritto pubblico, dettata dal codice in materia di
appalti, non può ritenersi, in mancanza di qualsiasi indicazione
normativa al riguardo, immediatamente applicabile ai fini fiscali per la
delimitazione dell’ambito applicativo delle norme tributarie riferite ad
enti e organismi pubblici. Come risulta evidente sia la normativa, sia
la prassi ministeriale non sono ancora molto chiare sulla reale
“definizione” di società private a partecipazione pubblica. Chi scrive
ritiene che allo stato attuale una società per azioni che ha quindi
precisi obblighi di legge previsti dalle norme civilistiche e fiscali e
come tale presenta differenze di carattere sostanziale rispetto a un
ente pubblico, anche se partecipata interamente da quest’ultimo, non può
essere equiparata agli “altri soggetti pubblici” così come disposto
dall’articolo 34, comma 1, del Tuel. (B.C. e F.C.)

-- 
Dario Salerno
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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-20 Per discussione Davide Guerri
Ehehe! :)) hai avuto sempre esperienze positive, allora.

Non parlo di reti pubbliche ma per altri servizi erano abbastanza insistenti.

La risposta di default, per sistemi sui quali mancavano regolarmente log, era: 
il sistema è stato hackerato.

Se qualcuno della ps legge: lo erano davvero!! Giuro!

D.

 On 20 Sep 2013, at 14:23, Leandro Noferini lnofe...@cybervalley.org wrote:
 
 Davide Guerri davide.gue...@gmail.com writes:
 
 Che è compito del pm stesso procurarsi le evidenze di reato, come
 succede per tutto il resto del mondo.
 
 Questa non l'avevo letta.
 
 Per esperienza personale in Italia (non so altrove) il pm incarica un
 organo di polizia (tipicamente la postale) che a sua volta va dal
 proprietario dell'unica evidenza (l'ip sorgente) a chiedere chi è
 l'utente.
 
 Se l'unica evidenza è l'ip e quello non c'è o non è significativo si
 rientrerà nel 70% dei reati che restano impuniti di cui al messaggio
 precedente.
 
 Nella mia esperienza (una cosa come dieci anni di amministratore di
 remailer anonimizzanti) la polizia chiede l'ip e se questo non c'è
 comincia a fare il proprio mestiere, interrogare, perquisire, pedinare,
 intercettare o quel che è.
 
 - Mi sono entrati dentro e mi hanno rubato l'incasso
 
 - Per cominciare le indagini mi deve dire nome, cognome e indirizzo del
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 - E se lo sapevo ero qui a lamentarmi!
 
 
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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-20 Per discussione Dario Stelitano

Il giorno 20/set/2013, alle ore 14.55, Dario Salerno ha scritto:

 Il 18/09/2013 12:41, Davide Guerri ha scritto:
 Il Codice delle Comunicazioni vieta esplicitamente ad una PA la fornitura o 
 la gestione di servizio di connettività pubblica (Art.6 del Codice delle 
 Comunicazioni (**)).

infatti il nodo è lì. non si capisce quale sia il motivo per cui una PA non 
possa fornire connettività ai suoi cittadini. non solo se il servizio di 
connettività è dato ad esempio da un comune ai suoi stessi residenti, 
rientrerebbe a mio avviso come un servizio pubblico locale e se gli dai 
questa lettura con il referendum del 2011 (quello che si conosce come 
ripubblicizzazione dell'acqua, ma che riguarda tutti i servizi locali) potrebbe 
essere fornito dallo stesso comune. 

 
 Ciao,
 
 Un mio collega ha trovato l'estratto di un questito sull'art.6 del
 Codice delle comunicazioni che tratta l'argomento ProvinciaWiFi e reti
 similari (Contenuto lungo):
 
 
 Domanda: Nella locuzione “altri soggetti pubblici” di cui al comma 1,
 dell’articolo 34 del Tuel (soggetti che possono partecipare ad accordi
 di programma) può rientrare una società per azioni a totale
 partecipazione di Comuni?
perchè dovrebbe essere una spa esattamente un ente di diritto pubblico?


BornAgain

stelitano.da...@gmail.com

Nodo su wireless comunitaria Ninux.org 
http://map.ninux.org/select/reggiocalbornagain/
 
 
 
 Risposta: La questione sollevata nel quesito è piuttosto complessa. Il
 “pacchetto Bersani” sulle liberalizzazioni, approvato con il Dl 223/2006
 e definitivamente convertito dalla legge 248/2006 contiene una
 disposizione che all’articolo 13 ha come finalità quella di impedire,
 senza lasciare spazio a manovre elusive, che i soggetti, tramite i quali
 la pubblica amministrazione autoproduce beni e servizi, possano operare
 nel mercato e competere con i soggetti privati. In sintesi, il decreto
 legge Bersani si prefigge di evitare che i flussi finanziari pubblici
 possano avvantaggiare alcuni soggetti economici e alterare,
 conseguentemente, la concorrenza. Tale norma prevede che le società, a
 capitale interamente pubblico o misto, costituite o partecipate dalle
 amministrazioni pubbliche regionali e locali per la produzione di beni e
 servizi strumentali all’attività di tali enti in funzione della loro
 attività, con esclusione dei servizi pubblici locali, nonché, nei casi
 consentiti dalla legge, per lo svolgimento esternalizzato di funzioni
 amministrative di loro competenza: – debbano operare esclusivamente con
 gli enti costituenti e affidanti; – non possano svolgere prestazioni a
 favore di altri soggetti pubblici o privati, né in affidamento diretto
 né con gara; – non possano partecipare ad altre società o enti. Il
 Codice degli Appalti di cui al Dlgs 163/2006, all’articolo 3, afferma
 che l’organismo di diritto pubblico è qualsiasi organismo, anche in
 forma societaria: a) istituito per soddisfare specificatamente esigenze
 di interesse generale, aventi carattere non industriale o commerciale;
 b) dotato di personalità giuridica; c) la cui attività sia finanziata in
 modo maggioritario dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da
 altri organismi di diritto pubblico oppure la cui gestione sia soggetta
 al controllo di questi ultimi oppure il cui organo di amministrazione,
 di direzione o di vigilanza sia costituito da membri dei quali più della
 metà è designata dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali o da
 altri organismi di diritto pubblico. Le circolari n. 37/E dell’8 marzo
 2007 e la 129/E, dell’agenzia delle Entrate affermano che la definizione
 di organismi di diritto pubblico, dettata dal codice in materia di
 appalti, non può ritenersi, in mancanza di qualsiasi indicazione
 normativa al riguardo, immediatamente applicabile ai fini fiscali per la
 delimitazione dell’ambito applicativo delle norme tributarie riferite ad
 enti e organismi pubblici. Come risulta evidente sia la normativa, sia
 la prassi ministeriale non sono ancora molto chiare sulla reale
 “definizione” di società private a partecipazione pubblica. Chi scrive
 ritiene che allo stato attuale una società per azioni che ha quindi
 precisi obblighi di legge previsti dalle norme civilistiche e fiscali e
 come tale presenta differenze di carattere sostanziale rispetto a un
 ente pubblico, anche se partecipata interamente da quest’ultimo, non può
 essere equiparata agli “altri soggetti pubblici” così come disposto
 dall’articolo 34, comma 1, del Tuel. (B.C. e F.C.)
 
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 Dario Salerno
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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-19 Per discussione Davide Guerri

On 18/set/2013, at 19:20, Dario Salerno terribilywr...@gmail.com wrote:

 Ciao,
 
 Quindi se compio un azione fraudolenta dalla rete provinciawifi rimango 
 inpunito?
 
 Il decreto del fare h abolito l'autenticazione ma non la tracciabilità 
 dell'utente, quindi siamo davanti ad un paradosso(?).
 
 Gli operatori continueranno a fornire i servizi gratuiti e non previa 
 autenticazione.
 
 Quando arriverà la richiesta da parte del magistrato che chiederà l' identità 
 dell'utente dietro l'ip a.b.c.d, il gestore della rete come fará a rispondere 
 al pm?

Penso che l'ISP possa esibire la liberatoria che si è fatto firmare dalla PA 
appaltante.
In tale liberatoria dovrebbe essere specificato che l'utente della rete è la PA 
stessa... In sostanza qualunque reato è a carico della PA che richiede il 
servizio.
Questa è più o meno la posizione del CNAIPIC (Centro nazionale anticrimine 
informatico per la protezione delle infrastrutture critiche). 

L'AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) dovrebbe aver inoltrato una 
richiesta di parere al Ministero dell'Interno.


Ciao,
 D.


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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-19 Per discussione Davide Guerri

On 19/set/2013, at 12:38, Dario Salerno terribilywr...@gmail.com wrote:

 Il 19/09/2013 11:09, Davide Guerri ha scritto:
 Penso che l'ISP possa esibire la liberatoria che si è fatto firmare dalla PA 
 appaltante.
 In tale liberatoria dovrebbe essere specificato che l'utente della rete è la 
 PA stessa... In sostanza qualunque reato è a carico della PA che richiede il 
 servizio.
 
 Grazie per la precisazione ma
 Non vorrei sembrare polemico, ma il dubbio sorge:
 O la PA e' stolta, e ignora le conseguenze che comporta la
 'liberatoria', Oppure il responsabile (la responsabilita' penale non e'
 attribuibile a persone giuridiche) sa che avra' immunita' sulle
 probabili imputazioni.
 
 Quando ci penso mi va in loop il cervello :|

:)

Per me non succederà mai nulla. 
La PA farà vedere il decreto del fare, per il quale non è tenuta a identificare 
perché non ISP (non può essere operatore dal Codice delle Comunicazioni)

Il paradosso se vuoi c'è ed è voluto. Hanno exploitato la norma :-P 

D.

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[Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-18 Per discussione nemesis
La Provincia di Roma ha levato l'obbligo di registrazione ed 
autenticazione con username/password sul servizio ProvinciaWIFI.


Ora è possibile accedere al servizio in modo molto simile a come si 
accede agli hotspot 2.4ghz ninux di Roma, ovvero cliccando su un 
pulsante di una splash page.


So che chi gestisce il servizio avrebbe voluto effettuare 
quest'operazione già da diversi mesi, ma aspettavano che la normativa 
cambiasse definitivamente e che fosse confermata.


La prima rete di un amministrazione pubblica ad effettuare questo 
switch è stata Padova (250 hotspot):

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/07/26/news/decreto-del-fare-wi-fi-libero-250-hotspot-a-padova-1.7483266
Ora Roma, che è la rete pubblica più estesa e con più hotspot d'italia 
(1200+ hotspot).
Altre amministrazioni pubbliche seguiranno l'esempio e credo che nel 
giro di un anno la maggior parte delle reti pubbliche avranno questa 
configurazione (chi non è convinto ora lo sarà quando vedrà che il trend 
è in crescita).


Siamo forse ad una svolta epocale in Italia?

Che ne pensate?

Federico
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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-18 Per discussione Leandro
-BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-
Hash: SHA256

Ciao a tutti,

Anche l'amministrazione comunale di Firenze ha tolto l'autenticazione degli 
utenti della rete cittadina da circa un paio di settimane.

La riflessione che mi viene per quanto riguarda ninux è che queste iniziative, 
lodevoli di per sé, ci restringono un po' il campo (chi veniva per avere 
internet gratis non verrà più) ma ci permettono d'altra parte di concentrarci 
sul nostro core bussinnes, la costruzione della rete libera e autogestita.


nemesis neme...@ninux.org ha scritto:
 La Provincia di Roma ha levato l'obbligo di registrazione ed
 autenticazione con username/password sul servizio ProvinciaWIFI.

 Ora è possibile accedere al servizio in modo molto simile a come si
 accede agli hotspot 2.4ghz ninux di Roma, ovvero cliccando su un
 pulsante di una splash page.

 So che chi gestisce il servizio avrebbe voluto effettuare
 quest'operazione già da diversi mesi, ma aspettavano che la normativa
 cambiasse definitivamente e che fosse confermata.

 La prima rete di un amministrazione pubblica ad effettuare questo
 switch è stata Padova (250 hotspot):
http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/07/26/news/decreto-del-fare-wi-fi-libero-250-hotspot-a-padova-1.7483266
Ora Roma, che è la rete pubblica più estesa e con più hotspot d'italia
 (1200+ hotspot).
 Altre amministrazioni pubbliche seguiranno l'esempio e credo che nel
 giro di un anno la maggior parte delle reti pubbliche avranno questa
configurazione (chi non è convinto ora lo sarà quando vedrà che il
trend
 è in crescita).

 Siamo forse ad una svolta epocale in Italia?

 Che ne pensate?

 Federico
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leandro
Non sono più solitario... del primo ragno in una casa nuova
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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-18 Per discussione Davide Guerri
Ciao Fede,
personalmente concordo che sia davvero una svolta, prevalentemente positiva ma 
con riserva.

Il benefici, in termini di semplificazione, li immaginiamo tutti. I dubbi li 
riporto qui sotto. 

Il primo dubbio è sull'effettiva comprensione della normativa. Prendo come 
riferimento il testo coordinato del decreto in oggetto (*).
Quello che è stato eliminato è l'obbligo di identificazione personale e non 
quello di autenticazione: si può autenticare senza identificare personalmente.
Senza autenticazione (e senza operazioni/conoscenze specifiche da parte 
dell'utente) si perde la possibilità di implementare qualunque tipo di 
sicurezza su una rete di accesso di quel tipo. 
Personalmente ritenevo 802.1x una naturale evoluzione di questa tipologia di 
reti delle PA: tutti i più recenti dispositivi sono pronti, serve solo un 
minimo di training per l'utente finale.
Senza credenziali, però, questo non sarà possibile (a meno di non farle 
rientrare dalla finestra).

Tuttavia, l'interpretazione comune del cittadino sull'Art. 10 del Decreto del 
Fare è certamente quella dell'eliminazione della rogna di utilizzare username e 
password (cose che, peraltro, è dispostissimo ad utilizzare per Facebook) ed è 
quindi inevitabile l'effetto domino cui stiamo assistendo. 
Politicamente è anche necessario giustificare un Decreto che sul resto non 
sembrerebbe essere troppo orientato al fare.


Il secondo dubbio è sulla tempestività dell'operazione. Si è innescata una gara 
a chi è la PA più innovativa che però potrebbe non tenere conto di alcune 
cose importanti.
Intendiamoci: personalmente ritengo che di normative inutili o limitanti la 
nostra normativa sia zeppa... ma non per questo possiamo ignorarle. Il Codice 
delle Comunicazioni è un esempio di norma vecchia e per tanti versi insensata. 
Ma tant'è...
Il Codice delle Comunicazioni vieta esplicitamente ad una PA la fornitura o la 
gestione di servizio di connettività pubblica (Art.6 del Codice delle 
Comunicazioni (**)).
Pur essendo convinto che questa sia una vera assurdità, fatta con l'intenzione 
di favorire la speculazione sulle reti di accesso, devo ammettere che non è 
interpretabile il fatto che PA deve appoggiarsi ad un ISP.
Se da una parte è vero che, grazie al Decreto del Fare, l'identificazione 
personale non è più un obbligo neanche per un ISP, rimane per quest'ultimo 
l'obbligo di tracciare univocamente gli accessi.

Se veramente si voleva liberalizzare l'accesso a Internet (btw, che senso ha il 
solo WiFI?!) si dovevano eliminare un bel po' di norme... Soprattuto quelle che 
sono state messe, ab illo tempore, per favorire qualche Operatore.
Personalmente avrei spinto (ed aspettato) per avere quanto prima un parere 
ufficiale delle autorità, come fatto a suo tempo per l'identificazione tramite 
telefono cellulare... 
Questo come forma di tutela per me, ISP.



Detto questo, speriamo di assistere sempre più frequentemente a queste gare di 
innovatività che possono veramente fare bene al Paese. 
Specie se si innescheranno su una più vasta gamma di problematiche! ;)


Ciao,
 D.



(*)   
http://www.promopa.it/images/documenti/dl_69_2013_convertito_legge_98_2013.pdf
(**)  
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/mise_extra/codice-comunicazioni.pdf





On 18/set/2013, at 10:29, nemesis neme...@ninux.org wrote:

 La Provincia di Roma ha levato l'obbligo di registrazione ed autenticazione 
 con username/password sul servizio ProvinciaWIFI.
 
 Ora è possibile accedere al servizio in modo molto simile a come si accede 
 agli hotspot 2.4ghz ninux di Roma, ovvero cliccando su un pulsante di una 
 splash page.
 
 So che chi gestisce il servizio avrebbe voluto effettuare quest'operazione 
 già da diversi mesi, ma aspettavano che la normativa cambiasse 
 definitivamente e che fosse confermata.
 
 La prima rete di un amministrazione pubblica ad effettuare questo switch è 
 stata Padova (250 hotspot):
 http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/07/26/news/decreto-del-fare-wi-fi-libero-250-hotspot-a-padova-1.7483266
 Ora Roma, che è la rete pubblica più estesa e con più hotspot d'italia (1200+ 
 hotspot).
 Altre amministrazioni pubbliche seguiranno l'esempio e credo che nel giro di 
 un anno la maggior parte delle reti pubbliche avranno questa configurazione 
 (chi non è convinto ora lo sarà quando vedrà che il trend è in crescita).
 
 Siamo forse ad una svolta epocale in Italia?
 
 Che ne pensate?
 
 Federico
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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-18 Per discussione leonardo
On 09/18/2013 10:29 AM, nemesis wrote:
 
 La prima rete di un amministrazione pubblica ad effettuare questo switch
 è stata Padova (250 hotspot):
 http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/07/26/news/decreto-del-fare-wi-fi-libero-250-hotspot-a-padova-1.7483266

Anche il Renzi non s'e' lasciato sfuggire l'occasione.

Un po' di tempo fa, avevamo parlato a Firenze di attacare in qualche
modo ninux alla rete del comune. Ovvero, di attaccare uno dei nodi alla
rete del comune e veicolare con una VPN a livello 2 la splashapage fino
a casa degli utenti. Con OLSR è complicato, forse con batman sarebbe più
semplice perchè viene fatto tutto a livello 2, non siamo andati molto
oltre nella discussione.

ciao,
leonardo.


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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-18 Per discussione Nemesis
Grazie per la precisazione, questo dettaglio m'era sfuggito.
Federico


On 09/18/2013 03:27 PM, leonardo wrote:
 On 09/18/2013 10:29 AM, nemesis wrote:
 La prima rete di un amministrazione pubblica ad effettuare questo switch
 è stata Padova (250 hotspot):
 http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/07/26/news/decreto-del-fare-wi-fi-libero-250-hotspot-a-padova-1.7483266
 Anche il Renzi non s'e' lasciato sfuggire l'occasione.

 Un po' di tempo fa, avevamo parlato a Firenze di attacare in qualche
 modo ninux alla rete del comune. Ovvero, di attaccare uno dei nodi alla
 rete del comune e veicolare con una VPN a livello 2 la splashapage fino
 a casa degli utenti. Con OLSR è complicato, forse con batman sarebbe più
 semplice perchè viene fatto tutto a livello 2, non siamo andati molto
 oltre nella discussione.

 ciao,
 leonardo.



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Re: [Ninux-Wireless] Svolta epocale? ProvinciaWIFI toglie l'autenticazione/registrazione

2013-09-18 Per discussione Dario Salerno
Ciao,

Quindi se compio un azione fraudolenta dalla rete provinciawifi rimango
inpunito?

Il decreto del fare h abolito l'autenticazione ma non la tracciabilità
dell'utente, quindi siamo davanti ad un paradosso(?).

Gli operatori continueranno a fornire i servizi gratuiti e non previa
autenticazione.

Quando arriverà la richiesta da parte del magistrato che chiederà l'
identità dell'utente dietro l'ip a.b.c.d, il gestore della rete come fará a
rispondere al pm?

Saludos

Dario
Il giorno 18/set/2013 18.37, Nemesis neme...@ninux.org ha scritto:

 Grazie per la precisazione, questo dettaglio m'era sfuggito.
 Federico


 On 09/18/2013 03:27 PM, leonardo wrote:
  On 09/18/2013 10:29 AM, nemesis wrote:
  La prima rete di un amministrazione pubblica ad effettuare questo switch
  è stata Padova (250 hotspot):
 
 http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/07/26/news/decreto-del-fare-wi-fi-libero-250-hotspot-a-padova-1.7483266
  Anche il Renzi non s'e' lasciato sfuggire l'occasione.
 
  Un po' di tempo fa, avevamo parlato a Firenze di attacare in qualche
  modo ninux alla rete del comune. Ovvero, di attaccare uno dei nodi alla
  rete del comune e veicolare con una VPN a livello 2 la splashapage fino
  a casa degli utenti. Con OLSR è complicato, forse con batman sarebbe più
  semplice perchè viene fatto tutto a livello 2, non siamo andati molto
  oltre nella discussione.
 
  ciao,
  leonardo.
 
 

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