ma si, facciamoci pure un panino al prosciutto e du' spaghetti al sugo.

Sugo ricco mi ci ficco.

  • I movimenti possono essere progressivi o regressivi. Essi vincono sempre, semplicemente perche’ spostano i riferimenti e pro-ducono nuova identita'. I movimenti cosi’ come le rivoluzioni sono linee di fuga ricombinanti dove le vecchie distinzioni vengono sovvertite e le identita' vengono scomposte e riaggregate in una nuova prospettiva. Essi sono eventi che fanno differenza e definiscono nuove basi del discorso politico. Sta alla poltica saper leggere ed interpretare la proiezione di tendenza che essi pro-ducono.
  • I movimenti sono un dato di realta', la critica (dialettica) un fatto della ragione politica. I movimenti esprimono un disagio o un desiderio, non fanno politica. Ed e' piuttosto vero l’opposto, e’ cioe’ che la politica si fa sulla testa dei movimenti. E la politica puo’ vincere e perdere. La critica (dialettica) pertanto si applica alla politica, ai movimenti l’analisi della loro natura e forma. Scambiare I due ruoli significa voler portare la storia inietro e fare il gioco della reazione. Burke, ad esempio, faceva la critica della rivoluzione francese. E Burke lavorava per la reazione.

Io sento e capisco la frustrazione di lx di fronte a questi argomenti



mcsilvan <[EMAIL PROTECTED]> wrote:

>Non ci crederete, ma è da due mesi che 'sta roba dell'identità europea
mi tormenta.

-personalmente mi sento tormentato dal non sapere in quale serie B
giocheremo a pochi giorni dall'inizio ufficiale del campionato ..poi
spero che acquistiamo un centrale dal Brescia e che riapra un pasticcere
che conosco per spararmi un maritozzo come si deve. Sono decisamente
corrotto, mi perdoni :-))))))) ?


>Prima di liquidare il suddetto trio, teniamo bene a mente una cosa.
Quegli interventi postulano il 15 febbraio come data di nascita della
società civile europea

-non mi sembra gran cosa aggiungere un errore teorico sopra un altro. Il
primo è l'uso del concetto di società civile dalla quale francamente non
capisco dove se ne ricavi non dico il primato ma pure l'esistenza. Il
secondo, tacendo sul fake dell'identità europea, è quello del 15
febbraio come data costitutiva di chissàcchè. Nel migliore, ma proprio
migliore, dei casi se acquista una parvenza di materializzazione è una
identità costruita su una sconfitta clamorosa di fronte alla guerra
(basti dire che gli irakeni resistono mentre la società civile europea è
sotto
l'ombrellone). E le indentità costruite sulla sconfitta, come quelle dei
serbi sulla battaglia del Kosovo del 1389, hanno la necessità di
nutrirsi di continue immissioni di mitologie per stare a galla. Il che
può andar bene per alimentare la schiera dei creduloni un pò meno per
un pensiero politico


>Il loro manifesto è una mano tesa nei nostri confronti.

Alla quale credo sia cosa buona e giusta rispondere con un bel morso

Insomma Alex visto che sei un simpatico guaglione ma proprio non ci si
trova mai d'accordo ti posto una cosa sulla necessità dell'americanismo
-un tipico inno all'ìdentità europea ne converrai :-) - su Indy di ieri
di ritorno dalle ferie

http://www.italy.indymedia.org/news/2003/08/358471.php


E poi ti chiedo un favore: non attaccà tutte le volte la solfa
sull'identità comunista resistenziale e arroccata. Uno ha l'impressione
che tu pensi che i comunisti coincidono con il PMLI, Voce Peraia etc.
Allora risponde e si sprecano thread interessanti

Salutone one one

Mcs

Ps. Giulio ho visto che ti sei iscritto. Fatti vedè: dal due settembre
sono tre volte a settimana a Pisa e due a Firenze, vai che ci si
ribecca. Ciao !







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