Capisco il problema Personalmente penso che questo è uno dei problemi a monte. Ovvero prima ancora di discutere se sia lecito o no per una PA distribuire e con che modalit'a i dati di cui è proprietaria , viene stabilire di quali dati è proprietaria.
Certo se le precisazioni sono nel contratto sottoscritto è tutto piu' facile, i problemi arrivano quando nel contratto non è scritto niente oppure è in una forma che si presta a varie interpretazioni. my 2ct. Il giorno 04 aprile 2013 19:12, Luca Mandolesi <mandol...@gmail.com> ha scritto: > > se sei un archeologo oppure uno storico (ma pure un paesaggista o un > > pianificatore ambientale) trovare mappe vecchie di cinquanta o anche > > cento anni e' una vera benedizione del cielo. > > Furieri chiama, l'archeologo risponde. Sto leggendo attentamente tutti i > vostri post che vanno ben al di là delle mie capacità di inserirmi nel > discorso. > Però un dubbio mi viene e molto terra terra e vorrei sottoporvelo. > > Continuo a leggere di dati della PA, ma non capisco bene cosa sia un dato > della PA nell'ambito storico e archeologico. Spiego meglio: in archeologia > la Soprintendenza devolve i propri poteri di sorveglianza e documentazione > a ditte che come la mia scavano, registrano e poi passano tutto alla > Soprintendenza. > > I dati sono posti in archivi cartacei e per consultarli è necessario fare > apposite richieste. > > Situazione: la raccolta dati la paga il privato, la loro organizzazione > digitale e cartacea la organizza la ditta privata, il Ministero risulta > essere l'unico proprietario del materiale. > > Domanda: io non capisco bene cosa sono i dati. I dati di raccolta sono > veramente di "proprietà" unica del Ministero? I dati derivati, leggete le > mie interpretazioni mentre scavo, le posso divulgare perchè mie, o essendo > chiuso il dato di partenza anche il dato dedotto (che può essere nero o > bianco a seconda del proprio intelletto) è chiuso? > > Sembrano sciocchezze, ma per una progettazione del territorio e dei dati > geografici la divulgazione della parte archeologica è fondamentale. > > Ciao ciao > Luca > > > > 2013/4/4 <a.furi...@lqt.it> > > On Thu, 4 Apr 2013 00:13:05 +0200, Andrea Peri wrote: >> >>> E aggiungo un dettaglio per niente trascurabile. >>> Partendo da un principio di cui sono profondamente convinto: >>> Anche nei dati geografici il time-to-market è un parametro >>> essenziale. >>> >>> >> trovo questa considerazione di Adrea decisamente opportuna; e ci >> consente sicuramente di approfondire meglio alcuni aspetti che >> generalmente vengono fraintesi e che possono generare numerosi >> equivoci. (vedi sotto) >> >> >> >> On Thu, 04 Apr 2013 02:17:46 +0200, aperi2007 wrote: >> >>> Forse qualche vecchio pacchetto di dati ormai degno della soffitta . >>> IO sapevo che l'ordnance survey li fa pagare eccome i suoi dati. >>> >>> http://www.shop.**ordnancesurveyleisure.co.uk/<http://www.shop.ordnancesurveyleisure.co.uk/> >>> >>> Io qui ci vedo un bel sistema di accounting per pagare quello che si >>> compra... >>> >>> Quello che ti fanno fare gratuitamente, è stampare come gia' molti in >>> Italia qualche mappa via internet. >>> Ma se vuoi i dati vettoriali e li vuoi con licenza che ti consenta di >>> rivenderli devi aprire ben bene i cordoni della borsa. >>> >>> E anche alla usgs.gov qualcosa di gratuito te lo danno pure, >>> http://www.usgs.gov/pubprod/ >>> come la ustopo, >>> Ma ci sta anche roba a pago. >>> In questa fawq parlno di roba acquistabile... >>> http://ask.usgs.gov/prices/**faqs_prices_usgs_products.html<http://ask.usgs.gov/prices/faqs_prices_usgs_products.html> >>> >>> Certo si parla di mappe stampate , ma ci sono anche CD di dati e poca >>> roba scaricabile. >>> >>> Molta roba non è disponibile . >>> :) >>> >>> >> si, e' proprio esattamente cosi'. >> c'e' un'apparente contraddizione (ci torneremo sopra piu' avanti): >> nelle altre nazioni e' praticamente scontato trovare numerosi datasets >> geografici messi liberamente a disposizione come open data. >> questo pero' non sempre significa necessariamente "dati freschi" e/o >> "dati ad altissima risoluzione". >> >> molto spesso si tratta di vecchie carte topografiche scannerizzate >> degli anni '70; in altri casi si tratta di rilievi a media scala >> (p.es. il mitico TIGER dell'US Census Bureau) con infiniti dati >> su tutti i confini amministrativi (fino al livello di sezione elettorale), >> strade, ferrovie, stazioni, ponti, fiumi, uso del suolo, aeroporti etc. >> curioso: ci trovate anche le coordinate esatte dei silos di lancio dei >> missili balistici nucleari e di tutte le basi dell'US Army, US Navy >> ed US Air Force (correttemente: dopo tutto sono enti pubblici pagati >> con le tasse dei contribuenti, che hanno diritto a sapere) :-) >> >> ma quasi in nessun caso si tratta di quel che qua in Italia intendiamo >> come una CTR; onestamente, non mi e' mai capitato di trovare materiali >> open data a livello di dettaglio spinto: e' tutta roba ottima per le >> scale medie, ma sicuramente carente sul dettaglio fine; ben difficilmente >> si arriva a vedere p.es. il singolo edificio, al massimo sono >> rappresentate >> le aree urbanizzate. >> >> piu' o meno le stesse considerazioni valgono anche i vari datasets >> satellitari >> rilasciati da USGS e NASA: >> - sono matriali a bassa risoluzione (SRTM, Landsat): OrbView e' ad alta >> risuluzione, ma ha una distribuzione discontinua "a macchie di leopardo" >> - in ogni caso si tratta di materiali relativamente "stagionati", vecchi >> in >> alcuni casi di decenni: anche i piu' recenti sorvoli Landsat vengono >> sempre >> pubblicati con qualche settimana di ritardo, non sono mai "real time" >> >> >> >> On Thu, 04 Apr 2013 02:17:46 +0200, aperi2007 wrote: >> >>> Forse qualche vecchio pacchetto di dati ormai degno della soffitta . >>> >>> >> dipende tutto dall'uso che intendi farne: >> - se vuoi progettare una casa o un ponte, materiali vecchi di un solo >> anno sono probabilmente poco utili. >> - per scopi militari / protezione civile, gia' materiali vecchi di pochi >> giorni (ore ??) sono presumibilmente del tutto inutili >> - se invece vuoi realizzare un sistema informativo per la mobilita' ed >> i trasporti pubblici un grafo stradale vecchio di qualche annetto >> potrebbe >> comunque rivelarsi ragionevolmente adeguato; per le reti ferroviare >> potrebbe >> anche andare bene un grafo vecchio di decenni; come DEM di sfondo >> potresti >> tranquillamente metterci sotto roba vecchia di venti anni e passa, >> nessuno >> noterebbe mai la differenza rispetto ad un rilievo del terreno fatto >> oggi. >> - se devi calcolare un modello idrografico regionale dell'intero bacino >> del >> Po immagino che anche usare punti quota rilevati svariati decenni or >> sono >> non faccia poi grande differenza (mi perdonino Madi, Markus ed Antonello >> se dico qualche fesseria) :-) >> - se sei un archeologo oppure uno storico (ma pure un paesaggista o un >> pianificatore ambientale) trovare mappe vecchie di cinquanta o anche >> cento anni e' una vera benedizione del cielo. >> >> conclusione: non possiamo dare per scontato che i GeoOpenData devono >> necessariamente servire solo ed esclusivamente nei classici ambiti >> di utilizzo del GIS (all'osso: urbanistica, lavori pubblici, geologia). >> certo, e' indubbio che in questi ambiti professionali specifici il >> time-to-market e' un paramento assolutamente critico, cosi' come >> l'elevata risoluzione e la totale accuratezza dei rilievi. >> >> ma esistono anche infiniti altri ambiti applicativi (turismo, beni >> culturali, >> escursionismo, mobilita', trasporti, sanita', servizi sociali, ambiente, >> geomarketing ...) in cui i supporti geografici possono essere comunque >> di enorme utilita', e possono anche mettere in moto un indotto economico >> per nulla trascurabile. >> ed in tutti questi casi non sempre e' detto che un livello di >> aggiornamento >> ultra-recente ed un livello di dettaglio molto spinto sia sempre >> necessario. >> >> parrebbe che piu' o meno che tutte le principali esperienze che ci >> arrivano >> dall'estero si muovono esattamente lungo queste queste direttrici: >> rilascio >> generoso di dati liberi, con pochi o nessun vincolo, ma spesso si tratta >> di >> materiali un po' "stagionati" e molto raramente ad elevata risuluzione. >> >> bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto ? >> ... dipende ovviamente dai punti di vista (e da cosa ci vuoi/devi fare); >> quel che invece e' certo e' che troppo spesso in Italia la soluzione e' >> ancora quella del "bicchiere completamente vuoto" (salvo lodevoli >> eccezioni >> in rapido aumento, ma non ancora universalmente adottate) >> >> ciao Sandro >> >> >> >> -- >> Il messaggio e' stato analizzato alla ricerca di virus o >> contenuti pericolosi da MailScanner, ed e' >> risultato non infetto. >> >> ______________________________**_________________ >> Gfoss@lists.gfoss.it >> http://lists.gfoss.it/cgi-bin/**mailman/listinfo/gfoss<http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss> >> Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. >> I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni >> dell'Associazione GFOSS.it. >> 638 iscritti al 28.2.2013 >> > > > _______________________________________________ > Gfoss@lists.gfoss.it > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni > dell'Associazione GFOSS.it. > 638 iscritti al 28.2.2013 > -- ----------------- Andrea Peri . . . . . . . . . qwerty àèìòù -----------------
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