Questo è proprio uno dei casi che io immaginavo quando dibattevo con GioHappy. Ovvero se prendi un determinato dato della PA che è buono, ma non contiene una interpretazione del suolo. Ad esso ci aggiungi di tuo una interpretazione del suolo .
(Parlo di una tua iniziativa e non di una cosa legata a una committenza pubblica esplicita.) Come si diceva appare ragionevole che tu possa valorizzare il frutto del tuo lavoro e della tua competenza. Il che pero' non dovrebbe (secondo la mia opinione) significare che te puoi far questo lavoro come fosse un qualcosa di nuovo e mai esistito prima, perche' è comunque tratto da un qualcosa che altri hanno pagato e che senza di esso il tuo dataset non sarebbe mai potuto esistere. Ma, ragionevolmente ti fai pagare per il tuo apporto in base al valore che puo' avere. Qui a mio modo di vedere si potrebbero aprire tre differenti strade tutte e tre abbastanza ragionevoli secondo me. In maniera che puoi decidere quale seguire: La prima e' tenerti tutto per te e esserne l'unico beneficiario. La seconda è farlo ricircolare con le medesime condizioni del dato di partenza (ovvero gratuitamente senza scopo di lucro) e far pagare il surplus che ci hai messo te (solo quello) a chi ne volesse fare un uso profittevole. La terza pagare un fees ragionevole alla PA e cosi' acquisire il diritto di non doverlo far circolare gratuitamente anche per scopi non di lucro e farlo pagare fior di bigliettoni a chi lo vuole acquisire. Il poter scegliere quale opzione seguire a posteriori è di per se' un enorme vantaggio, perche' permette di scegliersi quando conviene una strada e quando conviene l'altra. Il giorno 04 aprile 2013 20:09, Luca Mandolesi <mandol...@gmail.com> ha scritto: > Ciao Stefano, si si, mi sono solo fermato al primo gradino, ma l'esempio > vale anche andando più giù, ovviamente. Fosse per me quello che vedo è > interpretazione della realtà mia ed essendo in contesto pubblico, > automaticamente dovrebbe essere pubblico, quindi dovrebbe essere possibile > pubblicarlo come dato aperto senza intermediari.ì ed aperto dovrebbe > rimanere. > > Quello che nn capisco è se il dato dedotto sia sempre del ministero oppure > no. Che l'informazione strato possa essere del ministero mi va bene, ma se > deduco che quello è un campo agricolo oppure un cortile di una casa credo > sia solo di chi interpreta e tutto quello che vorrà pubblicare lo potrà > fare ma sempre in forma aperta (salvo il creare situazioni di pericolo, > furti ecc., diciamo a scavo finito) > > Le schede del ministero arrivano solo ad un certo livello. Ci sono livelli > di documentazione che faccio senza che mi venga richiesto. Un esempio, il > GIS! Anzi, ti becchi pure le accuse di detenere illegalmente sul server > dati ministeriali. Quindi? > > Credo che simili cose possano accadere in ambiti diversi dall'archeologia. > > Esempio:fFoto aeree. Se faccio la georeferenziazione delle foto aeree per > una PA il dato è loro, ma se interpreto qualcosa come anomalia il dato di > chi è? > Magari per qualcunaltro quella è solo una riga a terra... > Quindi il dato qual'è? > > Anche in un articolo dell'archeofoss 2009 si dice che i dati raccolti e > ancor di più le deduzioni non possono avere una proprietà esclusiva. > > E' per questo che io non riesco più a seguire il discorso. Francamente, > cosa sia un dato, mi resta ancora un mistero. > > Spero di essere l'ultimo di questa lunghissima serie di post! > > Ciao e a presto! > > Luca > > > 2013/4/4 Stefano Costa <st...@iosa.it> > >> Il 04/04/2013 19:12, Luca Mandolesi ha scritto: >> > >> > Situazione: la raccolta dati la paga il privato, la loro organizzazione >> > digitale e cartacea la organizza la ditta privata, il Ministero risulta >> > essere l'unico proprietario del materiale. >> >> IN TEORIA la raccolta dati è pagata come parte del lavoro che ti è stato >> affidato. >> >> IN TEORIA i dati sono redatti in base a standard ministeriali uguali per >> tutti. >> >> È sapere comune che in pratica queste due teorie siano largamente >> disattese ed è un grave problema. Purtroppo la pratica e l'abitudine in >> questo settore sono schiaccianti rispetto alle norme generali. >> >> > Domanda: io non capisco bene cosa sono i dati. I dati di raccolta sono >> > veramente di "proprietà" unica del Ministero? I dati derivati, leggete >> > le mie interpretazioni mentre scavo, le posso divulgare perchè mie, o >> > essendo chiuso il dato di partenza anche il dato dedotto (che può essere >> > nero o bianco a seconda del proprio intelletto) è chiuso? >> > >> > Sembrano sciocchezze, ma per una progettazione del territorio e dei dati >> > geografici la divulgazione della parte archeologica è fondamentale. >> >> Non sono sciocchezze, tutt'altro. Non penso che restringere la domanda >> al solo ambito archeologico aiuti a risolvere il problema. Sono vari >> anni che ci giriamo intorno, chiamandolo anche con vari nomi (proprietà >> intellettuale, diritti dei produttori di dati, etc) e non mi sembra che >> ci siano stati tentativi di soluzione convincenti. >> >> Faccio un esempio collegato ma forse controintuitivamente provocatorio. >> Alcuni anni fa ho lavorato a contratto per una ditta che doveva >> consegnare la documentazione di uno scavo alla soprintendenza. Il mio >> lavoro consisteva nella digitalizzazione, livello di attività >> intellettuale zero (o forse è meglio dire "creatività", visto che >> comunque per digitalizzare era necessaria una preparazione di settore). >> Io ho consegnato il mio lavoro alla ditta. La ditta l'avrà poi >> consegnata alla soprintendenza. Questi sono "dati", indipendentemente >> dal fatto che siano cartacei o digitali, secondo me. Tu vuoi sapere >> quale è la posizione della ditta nei confronti della soprintendenza, ma >> a me interessa anche sapere la posizione del lavoratore nei confronti >> della ditta. Se siamo in un regime di committenza, la piramide funziona >> a tutti i livelli. Che ne dite? >> >> Ciao >> steko >> _______________________________________________ >> Gfoss@lists.gfoss.it >> http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss >> Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. >> I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni >> dell'Associazione GFOSS.it. >> 638 iscritti al 28.2.2013 >> > > > _______________________________________________ > Gfoss@lists.gfoss.it > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni > dell'Associazione GFOSS.it. > 638 iscritti al 28.2.2013 > -- ----------------- Andrea Peri . . . . . . . . . qwerty àèìòù -----------------
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