Come commento generale direi che redigere un piano sulla CTR, se pur genera il problema che notate, ha però aspetti positivi di varia natura. Un piano è un atto di governo del territorio (per citare l'espressione in uso nella legislazione toscana) e il territorio non è solo giustapposizione di lotti e di proprietari. Le CTR, ma anche le mappe di altra natura, contengono molti più dati sulla natura del tessuto che si intende pianificare e questo già giustifica un loro intenso uso. Naturalmente si può poi proporre che studi ed indagini si basino su alcune fonti e le previsioni su altre, ma è anche vero che, come sosteneva Astengo, il progettista dovrebbe essere all'oscuro dei rapporti di proprietà e basarsi su considerazioni di altro tipo (scientifiche direbbe qualcuno, strategiche, democratiche, ecc. ecc.). Tutto ciò detto e dato che un piano urbanistico è appunto, prima di tutto uno strumento di democrazia diretta, poi un prodotto tecnico, le CTR dovrebbero essere tutte liberamente fruibili dai cittadini, distribuite gratuitamente e con licenze adeguate.
Scusate la lungaggine, ma infondo questo è proprio il mio mestiere. Iacopo Il giorno mer, 23/10/2013 alle 12.57 +0200, giulianc51 ha scritto: > Il 23/10/2013 08:21, Amedeo Fadini ha scritto: > > ciao Amedeo; > > > estrapolo una parte della tua risposta a Elyparker per aprire un altro > thread che mi interessa molto: > > > > Io ad esempio utilizzo il formato CXF per la verifica delle aree > > fabbricabili, poiché in Veneto il PRG (diviso in PAT e PI) va redatto > > su base CTR, tengo ferma la base del PRG (ufficiale) e vi sovrappongo > > il catasto. > > > anche in Lombardia, pur non conoscendo io la disposizione normativa, > vige il principio di redigere la nuova pianificazione su CTR e non più > su catastali: secondo me questo pone dei seri problemi; > > l'uso della carta catastale, pur con i limiti di attendibilità > noti, aveva (secondo me) il pregio di indicare la destinazione > urbanistica di una particella; questa aveva grande probabilità di > essere univocamente identificata sul terreno con riferimenti materiali > (recinzioni, cippi, ecc.) > > appoggiando la pianificazione alla CTR (o qualsiasi fonte non > catastale) si perde quel legame e quì allora la precisione diventa > fondamentale: come posso identificare esattamente sul terreno la > separazione fra zona edificabile e no? questo temo sia foriero di > consistente contenzioso amministrativo per le zone di confine; > > > nota a margine: è chiaro che se la pianificazione viene esaurita nella > indicazione ad hoc di volumetrie sparse quà e là sul territorio cui i > fautori della "pianificazione contrattata" ci hanno ormai abituato, il > problema diventa risibile, ma se l'urbanistica dovesse rimanere e > progredire verso un sistema sempre più chiaro e trasparente di > obiettivi e regole, come io mi ostino a pensare, il problema che ti > segnalo diventa importante :-) > > > grazie, ciao, > giuliano > > > > > _______________________________________________ > Gfoss@lists.gfoss.it > http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss > Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. > I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni > dell'Associazione GFOSS.it. > 666 iscritti al 22.7.2013 _______________________________________________ Gfoss@lists.gfoss.it http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 666 iscritti al 22.7.2013