Il 11/11/2013 15:07, Luca Mandolesi ha scritto:
Ciao e grazie per la risposta.
Il tuo articolo come altri di Ciurcina scritti per il progetto MAPPA li avevo già letti, ma è chiaro che senza un po' di basi è molto difficile districarsi nella giungla delle leggi e dei rimandi, cosa che tende più a scoraggiare l'affrontare il problema che a comprenderlo per un uso pratico.
condivido.
Nell'articolo linkato si cita per il codice si cita il comma 2 dell'articolo 5. Si parla di "amministrazioni che detengono il bene" è vero, errore mio aver usato la parola Stato, ma leggendo sembra che la sostanza non cambi. Solo chi ha il bene pare essere il detentore del diritto di riproduzione. Se il bene è in mano ad un comune e il comune ne pubblica le immagini su un sito web, io starei molto attento al riuso applicando l'open data by default", intendendo sempre che è d'obbligo citare la fonte da cui l'immagine viene presa. Quindi oserei dire che alla fine nulla è cambiato nella velocità di poter fruire di materiali dei BB.CC. pubblicati sui siti web relativi a beni culturali per chi vuole fare le cose per bene, mentre sui social network abbiamo pubblicazioni di immagini di siti archeologici in corsod di scavo senza la minima citazione di licenze applicate per comprenderne il riuso.
Ho l'impressione che vengano qui messi assieme dati di tipo diverso, dato che parli sia di foto che di materiali (immagino che a te interessino, come a me, anche relazioni, analisi di materiali, disegni etc.). Semplificando alquanto, direi quanto meno che le foto sono soggette ad alcune leggi, i testi ad altre ma anche all'interno di queste due categorie ci sono altre sotto categorie. Va tenuto presente che se da un lato il diritto di riproduzione è di chi detiene il bene, la riproduzione e qualsiasi altro dato relativo al bene può essere soggetta al diritto d'autore. Quindi...oserei dire che i casi possibili sono molti e che le cose non sono semplici né per chi vuole capire come riusare i dati sui beni culturali né per i funzionari che devono scegliere quali dati divulgare.

Ma un bel vademecum for dummies di 10 righe su come procedere per riusare i dati pubblicati sul web dal MIBAC? Secondo te è realizzabile o ci si infila in un pantano?
No, anzi, è un lavoro necessario. Penso però che il problema più grosso non sia il riuso da parte degli esterni ma la pubblicazione da parte dell'ente che detiene i dati, cosa complessa dato che per ogni set di dati va capito se vi è un diritto d'autore (e di chi sia tale diritto ovviamente e se il diritto non è dell'ente va ottenuto il consenso alla divulgazione da parte dell'autore...immaginerai cosa ciò significhi per scavi condotti ad esempio negli anni '70 '80) e va capito se vi siano dati sensibili da espungere. Ora che sono uscite le linee guida, segnalate da Maurizio e Alessandro (malloppone che non ho ancora letto, ma che dall'indice mi pare decisamente utile) mi auguro che si possa fare qualche passo avanti. In fondo, rispetto ad un paio di anni fa di passi ne sono stati fatti non pochi e mi pare che, seppure con grandi difficoltà, si stia procedendo nella direzione giusta.


Ciao e grazie
Luca
ciao e grazie a te

Piergiovanna






2013/11/11 piergio <pierpi...@gmail.com <mailto:pierpi...@gmail.com>>

    Il 09/11/2013 14:05, Luca Mandolesi ha scritto:

        Quindi se il codice dei beni culturali prevede che il diritto
        alla riproduzione di testi e immagini per i beni culturali sia
        appannaggio della stato

    Scusami Luca, potresti per favore citare le parti del codice dove
    è scritto o da cui deduci quello che riporti qui sopra? Ho
    l'impressione che qualche volta le tradizioni orali e le
    interpretazioni rischino di annebbiare o travisare il testo di
    legge originale.
    Al di là  di ciò, per la divulgazione dei dati relativi ai Beni
    Culturali non si può fare riferimento solo a quel che è scritto
    nel Codice dei Beni Culturali, dato che nel Codice è scritto ben
    poco in merito e dato che, essendo i set di dati composti in
    genere di contenuti eterogenei (come ad esempio avviene nella
    stragrande maggioranza dei casi archeologici), vanno considerate
    molte altre leggi (tutela della privacy, diritto d'autore etc.).

    Se può servire, io e Marco Ciurcina abbiamo scritto un paio di
    articoli sull'argomento.
    Il primo, un po' datato perché scritto prima della promulgazione
    della legge L. 17 dicembre 2012, n. 221, si trova qui:
    
http://www.academia.edu/4767407/Open_data_alcune_considerazioni_sulla_pubblica_amministrazione_e_sui_beni_culturali_e_paesaggistici_in_Italia

    Il secondo è ancora in corso di stampa, ma non dice cose molto
    diverse, dato che i riferimenti legislativi non cambiano nella
    sostanza.

    Saluti

    Piergiovanna

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