avvertimi quando la fai che porto da bere Il giorno 18 gennaio 2018 21:16, Roberto Franchini ro.franch...@gmail.com [it-torino-java-jug] <it-torino-java-jug@yahoogroups.com> ha scritto:
> > > > > 2018-01-18 19:44 GMT+01:00 Tatiana Litvinova tatiana.litvin...@gmail.com > [it-torino-java-jug] <it-torino-java-jug@yahoogroups.com>: > >> >> >> Ciao Federico, >> >> Riguardo l'approccio con la mappa, mi sembra un modo di aggirare il >>> problema di stare usando Java. Quest'approccio mi fa tornare in mente un >>> articolo di Martin Fowler che diceva che comunque tu hai sempre uno schema >>> dei dati, che sia implicito ed esplicito (forse era qui: >>> https://martinfowler.com/articles/schemaless). Questo perche' >>> l'utilizzatore andra' a leggersi certi campi, avra' certe aspettative. Per >>> cui mi conforta avere lo schema esplicito, sotto forma di classe. D'altra >>> parte se ti scrivi gli opportuni test lo schema lo vai invece a >>> "cristallizzare" nei test. L'approccio a classi, oltre all'aiuto del >>> compilatore mi darebbe la possibilita' di usare la reflection dove serve. >>> >> >> Grazie, molto bello l'articolo. >> >> Però sostanzialmente conferma la mia reticenza ad usare le mappe: nel >> nostro caso il problema non è tanto il fatto di non conoscere a priori la >> struttura dati e non è il fatto che la struttura non sia uniforme (due dei >> tre trigger che utilizza per scegliere che tipo di schema utilizzare). Il >> problema è il numero di trasformazioni inutili che facciamo in rapporto al >> numero di quelle realmente utili. >> >> > Si', le orogini della nostra scelta passata si basavano proprio sul fatto > che non sapevamo mai da dove ed in che formato sarebbero arrivati i > prossimi dati e dove e come li avremmo esportati/visualizzati. > > > [cut] > > >> Mi togliete una curiosità dovuta alla mia ignoranza: perché proprio >> Kotlin? Mi sarei aspettata di vedere citati diversi linguaggi la cui >> sintassi facilita lo sviluppo, invece c'è il coro unanime pro-Kotlin. Come >> mai? >> >> > Ci sono svariati motivi: > - e' tipato e compilato > - e' veramente interoperabile con Java: da kotlin usi java e da java usi > kotlin > - i progetti multilinguaggio FUNZIONANO. > - e' un linguaggio moderno, pulito, senza tutto il boilerplate di java > - e' abbastanza funzionale > - e' ad oggetti > - la curva di apprendimento e' piatta > - l'ide ti aiuta un sacco (copia codice java in file kotlin, te lo > converte :) ) > > > sto andando per gradi, ora ho il primo codice in produzione in Kotlin > dentro ad un progetto Java ed una piccola libreria full kotlin. > full kotlin vuol dire che anche il file di build di gradle e' scritto in > kotlin. > Per il progetto misto, ho aggiunto 4 righe in gradle, ha funzionato tutto.. > Quando avro' un intero progetto scritto con un solo linguaggio,dalla build > al frontend, e quel linguaggio non sara' JS, daro' una festa. > FRANK > > > -- > Roberto Franchini > "The impossible is inevitable" > https://github.com/robfrank/ > https://twitter.com/robfrankie > https://www.linkedin.com/in/robfrank > > >