Buongiorno a tutti.
Io non riesco ad addentrarmi più di tanto nel merito della questione, a causa
della mia esperienza in materia, che è quasi nulla.
Però mi faceva piacere aggiungere 2 cosette rapide.
la prima è che, “translando l’argomento della discussione, dalla programmazione
ad altri ambiti della vita, mi sento in accordo con Giovanni: la conoscenza
profonda di un qualsiasi strumento, fino ad un certo punto ovviamente, conta di
più della validità dello strumento stesso. A volte, a me è capitato nella vita,
si prova frustrazione perché, dopo essersi procurati lo strumento più fiko in
commercio ed essersi esercitati come pazzi per imparare ad usarlo, ci si
confronta con un compagno di corso, talentoso, che, con uno strumento tutto
rotto e scassato fra le mani, riesce a tirare fuori cose incredibili da
lasciare a bocca aperta.
Così, quando lo strumento è diventato quasi una estensione del proprio corpo,
il cervello può occuparsi solo della performance lasciando agli automatismi
acquisiti il compito di tradurre i pensieri in azioni.
E la seconda considerazione è solo un ringraziamento per il thread che mi avete
permesso di leggere. Magari mi sono sfuggiti certi virtuosismi tecnici, ma le
idee è la bellezza nel dibatterle, no di certo.
Grazie.
GB.
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