Il giorno 11/apr/2011, alle ore 10.11, Paolo Cavallini ha scritto:

> 
> Mi sfugge un punto: la vestizione il comune non ce l'ha gia'?

Non sempre, non necessariamente.

> Intendo:
> se le frane si rappresentano con i puntini, non e' mica il
> professionista a dover fornire lo stile di rappresentazione:

beh, invece anche si. Dipende CHI e' il professionista. Se il professionista e' 
"solo" quello che implementa il GIS o il WebGIS, potrebbe anche essere, nel 
senso che il tecnico si aspetta che qualcuno gli dica come deve fare lo stile 
di rappresentazione. Ma molte volte la definizione di un particolare stile di 
rappresentazione e' qualcosa che NASCE, o meglio "si definisce, si raffina, si 
migliora" nel momento in cui si va a compilare la base dati. Ripeto, la 
rappresentazione del dato FA parte della base dati, ha la stessa importanza 
della topologia o del DB alfanumerico, anzi deve essere spesso definita da un 
apposito DB, e spesso viene costruita "di conserva" alla costruzione della base 
dati GIS. Molte volte il problema e' anche dettato dalle possibilita' tecniche 
del software, nel senso che se una determinata informazione che si vuole 
veicolare graficamente non si puo' fare perche' il tool scelto non me lo 
permette, si lavora fianco a fianco tra tecnici con varie competenze per 
produrre un set di dati fruibile e comprensibile per gli scopi prefissati.

> Il problema si pone per la consegna di un webgis, o di un'applicazione
> che deve produrre un output, ma non per la consegna dei dati, no?
Si e no. Gia' i dati devono prevedere regole, gerarchie, campi e attributi 
volti alla rappresentazione grafica. Le priorita', ad esempio, di una campitura 
rispetto ad un'altra, chi deve sempre stare sopra e chi sempre sotto, come si 
fondono i margini di due tematismi sovrapposti... Questo vale in geologia ma 
anche in cartografia "pura". 
Ho avuto modo di lavorare con dei geodatabase di importanti ditte di 
cartografia italiana. Immaginate quanti campi di database devono essere 
utilizzati per far si che l'output grafico di una carta Touring in scala 
1:250.000 sia leggibile (autostrade che passano sopra o sotto strade statali, o 
si spostino a lato, "falsificando" la topologia ai fini grafici.... gestione 
dei ponti, dei sovra e dei sottopassi....), e lo stesso geodatabase sia in 
grado di produrre una cartografia in scala 1:100.000 o 1:500.000 adeguatamente 
leggibile. 
Questi problemi, ad esempio, ce li ha OpenStreetMap, e vengono presi in 
considerazione (non in maniera perfetta, ma comunque buona, a mio parere).

Il GIS non e' "solo" dati, o meglio, i dati del GIS non includono "solo" le 
topologie e gli attributi piu' "ovvi". Gli attributi relativi alla 
visualizzazione sono altrettanto importanti, in innumerevoli casi.

> E' il caso di proseguire, creando un minimo di infrastruttura per la
> condivisione (up- e download, rating, editing collaborativo, ecc.).
> Commenti? 

Il primo commento che mi viene da fare e' che e' impensabile definire uno 
STANDARD unico che contempli tutte le possibile casistiche cartografiche, a 
tutte le scale. E' velleitario e non tiene conto di n mila parametri, alcuni 
prettamente umani e biechi (gelosie, rivalita', visioni del mondo), altri piu' 
tecnici (troppi e troppo diversificati sono i paradigmi da prendere in 
considerazione. All'interno della stessa cartografia geologica un conto e' 
ragionare sulla carta al 5.000, un conto e' la carta al 10.000, ad esempio. E 
potrei fare altri n mila esempi). Questo pero' non significa che un lavoro di 
condivisione e proposte di uniformazione non siano gia' state fatte e la strada 
non possa essere percorsa, almeno fino a un certo punto. Con la consapevolezza 
pero' che ci sara' sempre un punto in cui si dovra' lasciare il sentiero comune 
ed entrare nella personalizzazione.

Ah, cosi' giusto per gradire, uscendo un attimino dal topic. I geologi 
sarebbero MOLTO contenti di avere un tool cartografico che disponga il retino 
delle frane (le cosiddette TEGOLINE) non in maniera isotropa, ma lo ruoti 
automaticamente in funzione dell'esposizione dei versanti. Questo perche' le 
tegoline mi farebbero capire a prima vista come si muove la frana. Questo e' il 
classico esempio di simbologia che porta informazione e che e' intrinsecamente 
legata alla tipologia di dato. 
Questa cosa, ai miei tempi (oddio... ho solo 45 anni...) si faceva senza 
problemi a mano disegnando le tegoline sopra le isoipse. Con i vari tool 
software, GIS o CAD o Desk Top Mapping, al momento, non sono ancora riuscito a 
farla in automatico anche se ci sto provando (definizione di micropattern 
ripetibili e deformabili che siano correlati all'aspect del DEM 
sottostante....).
Quante belle cosine che ci sono ancora da fare per arrivare a disporre della 
versatilita' e della comunicativita' che ci dava la mano libera! :)

Ciao
Marco
GEOgrafica
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