Il giorno 12 marzo 2015 10:33, Sieradz <anto...@amicocad.it> ha scritto:

> La prima opzione permette di diffondere un prodotto immaturo verso un
> pubblico più vasto, mentre la seconda produce un software più stabile ma
> per
> pochi eletti.
>

Pochi eletti?
Con il massimo rispetto verso chi offre il suo tempo per tradurre QGis mi
pare onestamente un problema sopravvalutato. Non si tratta di affrontare un
interfaccia così ardua.

Anche la ipotetica resistenza rispetto all'adozione di questi strumenti
perché in lingua inglese mi pare un pretesto più che un problema effettivo.
Gli stessi uffici della PA hanno usato e continuano ad usare il software di
ESRI, per citare un caso ma non certo l'unico, che ha un lungo e
approfondito help disponibile unicamente nella lingua inglese.

Stefano

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