Il giorno 06 marzo 2013 12:07, Omar Bettin <
o.bet...@informaticaindustriale.it> ha scritto:

> Uso la metafora del giardino botanico…
>
> Diciamo che tutti stiamo lavorando ad un giardino botanico aperto a tutti,
> molti si impegnano a pulire piantare ecc.. ecc.
>
> Un giorno entra qualcuno che fa danni anche involontariamente e tu gli
> spieghi che quelle cose non si fanno.
> Il giorno dopo ne entra un altro che fa altri danni e tu gli spieghi che
> quelle cosa non si fanno.
> l giorno dopo ancora ne entra un altro che fa altri danni e tu gli spieghi
> che quelle cosa non si fanno.
>
> E avanti cosi all'infinito...
>
> Cosa fareste, continuereste a fare i "santi" e continuereste a rimettere a
> posto le cose che altri hanno distrutto o mettereste un recinto ?
>
> Omar
>

Si, lo farei perché tra 3 giorni il primo tizio comincierà, a sua volta, a
spiegare al nuovo arrivato che non si fa così ... si chiama viralità.

Dobbiamo capire che OSM non garantisce la qualità del dato così come
Wikipedia avvisa che i contenuti non devono essere considerati corretti al
100%.

Chi usa il DB di OSM lo fa a proprio rischio e pericolo ben consapevole che
errori ci sono e ci saranno sempre e comunque, esattamente come nei
prodotti commerciali.
Non esistono istanze Mission Critical sotto il controllo di OSMF, solo di
utenti che liberamente e coscientemente decidono di usare OSM in produzione.

Vandalismi volontari o casuali ci saranno sempre, inutile cercare di far
passare la voglia ai nuovi utenti limitandoli a una sandbox.

Ricordatevi tutti che la massima gratificazione che offriamo al nuovo
utente e far apparire in pochi secondi la sua aggiunta nella mappa (se ha
fatto le cose bene).
L'unico modo serio di affrontare il problema è identificare i nuovi utenti
il più velocemente possibile e fargli da tutor.

--
Edoardo Marascalchi
skype: asca_edom
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