>> La democrazia (e nel nostro caso la democratizzazione dell'informazione 
>> geografica)
>> prevede che i cittadini si possano informare, e migliori sono gli strumenti 
>> meglio e'.
> Buona cosa e auspicabile, certo. Io pero' non sono per nulla convinto che una 
> visione (a mio parere idealistica) di democrazia partecipativa in cui la 
> diffusione dell'informazione si traduca automaticamente in maggiore 
> comprensione delle informazioni stesse sia davvero praticabile. Nel senso che 
> non bastano "i dati" per capire, bisogna avere anche le compentenze per 
> leggere i dati.

Questo secondo me è un atteggiamento un po' presuntuoso, nel senso che
si da per scontato che gli altri (e chi sono poi?) non siano mai
abbastanza competenti. Ma da qualche parte bisogna partire ed esporre
i dati in un webgis è un passo importante perché, se fatto bene,
consente di veicolare le informazioni molto meglio di altri strumenti.
Che poi il risultato sia un'interpretazione dei dati fatta da chi li
pubblica è ovvio ma lo è molto meno rispetto ad altri strumenti.

In sostanza credo che i vari webgis sono ormai strumenti maturi ed
efficaci per diffondere le informazione che hanno un contenuto
geografico.


Ciao,

Stefano
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