Il 05/07/2011 13:19, Amedeo Fadini ha scritto:
Io vedrei bene una infrastruttura partecipativa in cui tutti coloro che sono sul posto con un cellulare + GPS possono caricare le foto dei luoghi e discuterne sull'impatto presunto/previsto e pubblicare i vari livelli riguardo l'informazione progettuale.
Ma non vorremo mica rifare panoramio...

Un primo lavoro può essere pigliare i PDF, convertirli in TIFF, georiferirli e creare i TMS con Gdal2tiles
Già digitalizzati i vecchi progetti, personalmente non sono più riuscito a dedicare tempo e quindi non so in che formato siano gli ultimi elaborati. Dal mio punto di vista rispetto ai progetti che circolavano dagli anni '90 fino al 2005 i progetti attuali sono di impatto molto minore sulla valle, fatti salvi i prevedibili danni alle falde (altra informazione mappata dal gruppo di lavoro GIS NO TAV). Quello che il movimento prima di tutto contesta è di sottoporre la valle a 30 anni di cantieri e la nazione ad una spesa minima di circa 20 miliardi di euro (preventivo) con traffici ferroviari ed autostradali in forte calo da 15 anni sul valico del frejus (dati ufficiali). Ciò viene giustificato come un trend contingente e si dice che il futuro la ferrovia (attualmente usata al 30% della potenzialità) potrebbe saturarsi tra il 2020 ed il 2030 (notare che i promotori nel 1991 la davano per satura nel 1996, anno di inizio del declino del traffico). La risposta dei politici alla considerazione ovvia che sono scenari fantascientifici (vedere i quaderni dell'Osservatorio, ottenuti con il duro confronto del 2005 http://www.torino-lione.it/quaderni.htm) è che bisogna inseguire un sogno. Ci ritroviamo con una tassazione al 40% che strozza l'economia italiana (per pagare il debito che politici scellerati hanno fatto servendosi della disinformazione sistematica come oggi sul TAV), il rischio di un'imposta patrimoniale per non finire come la Grecia (vedere misura sui conti titoli uscita oggi), una finanziaria lacrime e sangue di 47 miliardi in 3 anni da approvare a giorni, la ricerca e l'istruzione senza fondi, gli ospedali nelle valli che si chiudono, il servizio pendolari che fa pena (treni anni 70 riverniciati in Valsusa). In queste condizioni vogliamo regalare alle aziende amiche loro (che subappaltano ad aziende in odore di mafia, ben radicata in valle) 20 miliardi per un'opera che servirebbe solo se tassassero pesantemente il traffico su gomma? E non lo faranno, visto che hanno appena iniziato la seconda canna, nonostante le nostre proteste, del tunnel autostradale del frejus! Le piccole opere che ci servono portano molto più lavoro che le grandi opere: il trasporto sulle brevi percorrenze, gli investimenti in ricerca, la sanità, ma anche lasciarci i soldi che guadagnamo nel portafogli perché possiamo spenderli! Le Olimpiadi hanno portato legioni di moldavi e cinesi che hanno fatto i lavori in condizioni di precariato totale e di rischio (numerosi incidenti). Passate le olimpiadi abbiamo strutture da demolire che non servono a niente (eccetto alcune delle strutture, ma non tutte, di Torino).

Se mi spiegassero non con slogan deliranti (l'Italia fuori dall'Europa senza TAV) ma con argomenti seri che il tunnel serve deporrei domani la mia bandiera, ma in queste condizioni quella che stiamo combattendo è una battaglia di civiltà per il paese, nonostante che siano saltati i nervi a qualche ragazzo, ma anche a qualche vecchietta che, gasata lunedì (con lanci ad altezza uomo di cartucce di gas CS) è tornata domenica con maschere antigas, limoni ed occhialetti da piscina con intenzioni bellicose. Purtroppo, dopo i fatti di Venaus 2005, quando casalinghe e pensionati (per ovvie ragioni con i cassintegrati i presidianti più assidui) sono stati massacrati nel cuore della notte a manganellate nelle tende (dopo aver messo fuori uso gli apparecchi dei pochi giornalisti freelance presenti) e dopo tutte le menzogne che si vedono sui mass media da parte di pennivendoli che non mettono il naso fuori dall'hotel, da queste parti la fiducia nello Stato è ormai a zero.

Con questo chiudo l'OT, senza nessuna intenzione di scatenare un flame ma con tanta amarezza.

Giro agli amici che si occupano della cartografia il suggerimento webgis.

Saluti
Umberto
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