Il giorno 06 marzo 2013 15:22, Gianluca Boero <gianlucabo...@alice.it> ha scritto:
> Il 06/03/2013 15:10, Volker Schmidt ha scritto: > > Ciao Giovanni, >> >> sono uno dei mappatori che mettono strade senza nome sulla mappa. >> Tipicamente mappo lungo percorsi ciclabili, sia quando sono in bici o >> anche solo da foto aeree. Quello che interessa il ciclista è il fatto che >> una strada esiste (per esempio un collegamento da una pista ciclabile in >> cima ad un argine di un grande fiume a un paese vicino, dove si potrebbe >> trovare un bar). In questo contesto il nome della strada è relativamente >> meno importante. >> Mi immagino che tanti altri metodi di mappatura siano possibili e anche >> perfettamente giustificabili. >> >> Saluti >> >> Volker >> >> > Su questo non sono totalmente d'accordo. Anche se si utilizza una > bicicletta, un'inserimento di una nuova strada dovrebbe essere fatto almeno > con il nome della via, se non altro sforzandosi di farlo. Ovvio che se la > strada risulta spezzettata, di difficile interpretazione (dove inizia e > dove termina la denominazione) o non si ha la possibilità di memorizzare il > nome, conviene lasciare perdere e mappare solamente la traccia senza il > nome, per non fare confusione. Ma se si ha la possibilità di inserire il > nome, questo dovrebbe essere sempre fatto. > Intervengo perché ho l'impressione che non vi stiate capendo. In città, sulle vie della rete urbana, bisogna mettere il nome. Non ci sono santi. Se lo si conosce, va messo; ed è la prima cosa che si dovrebbe cercare di scoprire se non la si sa. In città e fuori, le piste ciclabili spesso non hanno un nome. Forse, se corrono di fianco a corso Roma si chiamano corso Roma anche loro, ma se è una ciclabile che attraversa un parco o costituisce un percorso alternativo, non sempre ha un nome. Ciao, Simone
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