--- fabrizio venerandi ha scritto: > Davide Prina ha scritto: > > >Il software libero è accompagnato da una licenza d'uso che è "certa": per > >esempio la GPL è stata emessa nel giugno del 1991 ed una volta letta si può > >accettare senza rileggere nulla perché tale licenza è sempre uguale. > > > > però diverse versoni dello stesso programma possono avere licenze > diverse, ad esempio la licenza di openoffice e neooffice/j sono differenti.
di neooffice/j non conosco nulla, però per OpenOffice.org in realtà ti sbagli. Le versioni precedenti erano distribuite sotto licenza SISSL/LGPL/GPL e era tua la scelta della licenza che volevi usare. Nella versione attuale è solo LGPL. La SISSL non la considero (io non la avrei mai scelta) La LGPL è upgradabile alla GPL ... quindi in realtà non è cambiato nulla dal mio punto di vista. > >Il software proprietario invece ha una licenza "non certa" perché per ogni > >versione o per prodotti diversi della stessa casa la licenza può essere > >diversa, inoltre per ogni upgrade/patch che si effettua si possono avere > >modifiche anche sostanziali della stessa. Questo vuol dire che se accetti la > >licenza di un prodotto e poi non accetti le modifiche presenti sulla patch, > >allora sei costretto ad usare il prodotto buggato o cercarti un altro > prodotto! > > > >Spiegami dove non vedi in questo punto che il software libero è migliore di > >quello commerciale. > > > > > la possibilità che una casa possa modificare la licenza d'uso è > evidentemente una norma che la casa utilizza per tutelarsi da usi del > proprio software che evidentemente teme possano danneggiarla. dal mio > punto di vista, quello dell'utente, posso non acquistare un software o > passare ad altro se trovo una licenza d'uso troppo restrittiva. anche > questa è libertà di scelta, scelta che ovviamente non dipende soltanto > da cosa mi impedisce il pacchetto di fare, ma anche quello che mi > permette di fare (e meglio) rispetto ad un pacchetto opensource. Se hai accettato una licenza ed usato un software per molti anni creandoti un archivio dati non indifferente ed ora non accetti la nuova licenza, allora può risultare impossibile un passaggio indolore ad un altro prodotto ... sempre che questo passaggio sia possibile. Ti faccio un esempio banale: da quello che ho letto se compri musica con ipod, allora accetti, tra l'altro, che tale musica tu la possa ascoltare solo su ipod ... se da un certo punto in poi rifiuti di accettare l'uso di ipod perché non accetti la licenza d'uso che l'accompagna, allora rinunci a tutta la musica che finora hai comprato! E se la rivuoi risentire con un altro player devi ricomprartela tutta! Immagina qualcosa di simile su dati creati durante il lavoro di numerosi anni ... se non accetti la nuova licenza ... devi reinserirli tutti da zero > >Faccio un esempio di quello che io non reputo accettabile in una licenza di > un > >prodotto commerciale: flash di macromedia: > >http://lists.debian.org/debian-italian/2005/10/msg00663.html > > > > > > il 2.b è quello che normalmente fa la guardia di finanza quando effettua > un controllo per la regolarità del software. il solo pensiero che uno bene e tu accetti che chiunque possa sostituirsi alla guardia di finanza? > staff macromedia vada ing iro per il mondo a controllare le > installazioni è ridicolo vorrei avere una lista completa di quante volte > sia stata effettuato un controllo del genere. credo nessuna anche perché > la licenza d'uso, se non erro, non può andare contro le leggi di uno > stato e le norme sulla privacy al massimo possono consentire a > macromedia di farmi causa e di mandarmi la finanza a casa ma non certo > di guardare lei le mie macchine. come dicevo l'utente ritiene assurde e irrealizzabili alcune norme della licenza d'uso e quindi le accetta perché ritiene che non potranno mai essere applicate. Ma quello che ti chiedo io è: sono così stupide le aziende che creano tali norme? Non sanno cosa scrivere in tali licenze d'uso o forse devono trovare un po' di lavoro al loro personale che lavora nel settore legale? Quello che ora ti sembra impossibile, in un prossimo futuro potrebbe essere una cosa fattibile a costo zero. Per esempio il controllo potrebbe essere automatico e fatto direttamente dal tuo PC o magari flash potrebbe avere una backdoor (anche attualmente) e permettere agli omini di macromidia di accedervi direttamente dal loro ufficio. un esempio recentissimo: la blizzard ed un suo gioco on-line: http://www.lastampa.it/redazione/news_high_tech/archivio/0510/privacy.asp un altro esempio recentissimo: sony con i cd musicali protetti: http://punto-informatico.it/p.asp?i=55924 Questo è già stato sfruttato da trojan e alcune case di anti-virus non permettono di installare/usare il software che ti permette di ascoltare i CD Sony: http://punto-informatico.it/p.asp?i=56151&r=PI > nel 2.a non ci trovo nulla di strano, esistono licenze d'uso personali o > per computer, quella di macromedia è per computer e non per individuo > fisico. sono stato in studi grafici che si compravano una copia di > xpress e poi la installavano su dieci macchine facendo andare avanti > tutto l'ufficio con una sola licenza, mi pare pacifico che una azienda > che produce software cerchi di tutelare il suo lavoro. bene! Da quanto dici suppongo che tu abbia installato flash. Quindi vuoi dirmi che tu o possiedi un solo computer o se ne possiedi più di un computer, allora hai installato flash player solo su uno dei tuoi computer ... altrimenti stai infrangendo tale norma e quindi non hai diritto ad utilizzarlo. Inoltre spero tu stia usando, sull'unico PC dove l'hai installato, un sistema operativo autorizzato da loro ad eseguire il player ... altrimenti ... > il 3a è comprensibile nella seconda parte (distribuire copie di un > programma). la legge mi permette comunque una copia di emergenza del > pacchetto comprato e la legge vale più della licenza. veramente dice che puoi usare flash solo su determinate versioni di alcuni sistemi operativi e su alcuni dispositivi hardware ... non hai diritto a nessuna copia di emergenza dato che il software non l'hai mica comprato ... se non te ne sei accorto è un freeware. > >tecnologie tipo TC (vedi la firma). Accettare che il proprietario di un dato > >software possa effettuare determinate operazioni sul vostro PC (anche se a > voi > >sembra che siano cose non fattibili) può garantirgli l'inpunità su > operazioni > >che poi potrebbero causarvi un danno. > > > > > > io credo che nel momento in cui diventa sconveniente rispetare una > licenza d'uso sconveniente, il pacchetto in questione viene abbandonato > per qualcosa di più adeguato. questo discorso è sbagliato perché se tu accetti la licenza, allora la devi rispettare. Se accetti la licenza perché pensi che, pur non rispettandola, è impossibile che nessuno ti possa obbligare a rispettarla, allora stai usando del software illegalmente. Se invece pensi che chi ti impone questa licenza non sia in grado di mettere in pratica quello che trovi scritto ... e quindi in pratica non stai accettando in realtà la licenza, allora stai usando il software in modo illegale. > >2) mi è capitato di leggere/assistere a delle "tragedie": la casa > produttrice > >di un software commerciale ha smesso la commercializzazione di un suo > prodotto > >... > > > >Con il software libero questo non può succedere perché nel peggior caso > > > (...) > ovviamente se una casa abbandona un pacchetto è un problema per chi > utilizzava il suddetto pacchetto. devo anche dire che di solito le altre > case preparano filtri e convertitori per accalappiarsi i clienti rimasti > senza casa produttrice (per non parlare dei pacchetti comperati e > inglobati nella stessa casa). quello che dici è parzialmente vero, però non consideri alcune cose. Chi abbandona una data nicchia di mercato lo fa perché magari punta su tecnologie differenti e quindi magari spinge (== costringe) i propri clienti a passare ad altre tecnologie che possono essere completamente inadatte per un dato cliente o i cui costi non sono sostenibili. Chi abbandona una data nicchia di mercato non è mica obbligato a rilasciare le specifiche che permettono l'accesso ai dati del loro programma. Il reverse engeniering ha un costo abbastanza elevato e non è detto che ci sia qualcuno disposto a "pagarlo", inoltre non ovunque è legale e non sempre è legale farlo. > il software libero potrebbe sopperire a queste morti improvvise. da un il software libero è presente in software abbastanza generici. Se vai sullo specifico o su piccole nicchie penso che non trovi nulla. È per questo che esistono aziende che vivono creando software apposito per altre. > certo punto di vista è un po' presto per esserne certi, da un'altro > punto di vista proprio l'esempio di neooffice o di openoffice per os/2 > mostra che quando un pacchetto non viene supportato perchè non ci sono > gli interessi economici per supportarlo, l'opensource ha grosse > difficoltà a dare un effettivo supporto al pacchetto stesso. io parlo solo per il software libero. Il software libero non agisce solo dove ci sono degli interessi economici, agisce dove ci sono degli interessi personali di chi crea quel software. Se vi sono interessi economici, ma non l'interesse personale, allora non nascerà un software libero in quel settore. L'interesse personale è soggettivo e può essere semplicemente dimostrare di essere in grado di realizzare qualcosa, qualcosa che magari non ha utilità o è usato soltanto da 1 persona la mondo: il programmatore. > >tutte le possibili risposte e quindi poi deciderà cosa fare. > > > > > > certo, d'altronde si stava solo discutendo. giusto Ciao Davide Dizionari: http://sourceforge.net/projects/linguistico Conoscere il TC: http://www.no1984.org Strumenti per l'ufficio: http://it.openoffice.org Sistema operativo: http://www.it.debian.org Browser: http://www.mozilla.org/products/firefox Client di posta: http://www.mozilla.org/products/thunderbird Linux User: 302090: http://counter.li.org -- Non autorizzo la memorizzazione del mio indirizzo di posta a chi usa outlook: non voglio essere invaso da spam ___________________________________ Yahoo! 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