On Wed, May 22, 2019 at 11:40 AM Federico Fissore feder...@fsfe.org
[it-torino-java-jug] <it-torino-java-jug@yahoogroups.com> wrote:
[cut]

> - "siamo all'inizio, dobbiamo costruire il team": questa potrebbe
> essere vera, ma casi emblematici come github dimostrano il contrario
>
> Questa forse e' la motivazione migliore, e che penso potrebbe essere il
caso di Carlo.
Sei all'inizio, progetto greefield, magari devi decidre TUTTO: dallo stack
tecnologico alla infrastruttura di deployment.
Costruire il team, in modo che sia anche umanamente coeso potrebbe essere
una necessita'.



> Il mio piano malefico sta quindi sfumando: non è nelle corde delle
> persone con cui lavoro.
> Avrei dovuto capirlo la volta che hanno organizzato una riunione di 6
> ore, con 10 persone, senza un'agenda.
> O quando mi hanno detto che quando hanno bisogno di qualcosa, vanno
> dalla persona e chiedono, con tanti saluti al rispetto dell'altro e del
> suo tempo.
>
> Questi anti-pattern li avevi (avevamo) gia' provati in passato :(
In remoto diventi piu' autonomo, tendi a chiedere aiuto solo quando
veramente hai esaurito tutte  le strade possibili.
Ed ho rivalutato questo processo: non e' una perdita di tempo, ma nella
maggior parte dei casi impari, aumenti la tua conoscenza.
Anche perche' se il collega di cui hai bisogno e' a UTC+7, o sta facendo
"workation" (work e vacation) a UTC-12 (caso reale), diventa complicato
aspettarlo.
(non sto parlando di "smart working", sto parlando di team distribuiti
world wide su diversi fusi orari)

> Circa quello che ha detto Fabrizio (lavorare da casa almeno uno/due
> giorni alla settimana), è un anti-pattern: se ve lo propongono,
> rifiutate. Se accettate, l'azienda vi sta dicendo: "accetto di farti
> cazzeggiare da casa ogni tanto, pur di non farti scappare. tanto lo
> chiedo ai tuoi colleghi rimasti in ufficio se quando lavori da casa non
> ti trovano".
>

Il peggior anti-pattern e' il team misto: un po' on site ed un po' da
remoto.
PErche' la comunicazione delle persone on site e' "on the air" e sincrona,
mentre i membri remoti hanno necessita' di comunicazione asincrona e
scritta.

Esiste molta letteratura sull'argomento e molte aziende full-remote hanno
raccontato le loro esperienze, Buffer in testa.

Si', e' possibile lavorare per una azienda che NON ha una sede fisica.

FRANK
-- 
Roberto Franchini
"The impossible is inevitable"
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